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Annunci Fantasma ; L'associazione agenti immobiliari di Venezia conferma: «Almeno una trentina le denunce»

Da Maurizio Picinali @blogagenzie

DOPO AVER VERSATO un anticipo - con il sistema della ricarica su «postepay» o con vaglia - e aver parlato diverse volte con il sedicente proprietario delle case-vacanza, i sette turisti turisti bresciani sono arrivati a Jesolo trovando gli alloggi prenotati occupati legittimamente dalle persone che avevano versato il canone al vero proprietario. «Dai racconti dei clienti che si sono rivolti alle nostre agenzie per trovare una casa reale dove trascorrere le vacanze – spiega Roberto Loschi, presidente Fiaip della provincia di Venezia – risulta che non precisati locatori privati, con nomi fittizi, abbiano postato sul web annunci con offerte di affitto di case e appartamenti a prezzi convenienti, li abbiano perfezionati inserendo foto di immobili realmente esistenti rubandole dai siti ufficiali di agenzie regolari e, una volta raccolte le adesioni, abbiano chiesto, e in molti casi ottenuto, il versamento di una caparra di 500 euro». Nello specifico la comitiva di franciacortini avrebbe versato 400 euro come anticipo di un soggiorno settimanale, mentre la coppia di Montichiari si è vista bruciare 300 euro, caparra di una locazione di dieci giorni.Annunci Fantasma ; L'associazione agenti immobiliari di Venezia conferma: «Almeno una trentina le denunce» I sette turisti bresciani si sono ritrovati con altre vittime, provenienti da tutta Italia, al comando dei carabinieri di Jesolo per denunciare l'accaduto. Ma potrebbe essere solo la punta di un iceberg, in un momento dell'estate dove fisiologicamente dilaga il turismo mordi e fuggi e dove molti decidono di aderire alle offerte dell'ultimo minuto. «Purtroppo - rimarca Loschi - questo tipo di truffa è si sta diffondendo: raccomandiamo pertanto tutti i turisti di diffidare dei prezzi troppo bassi e di servirsi delle agenzie professionali». Il copione del raggiro è consolidato. Il truffatore inserisce sui principali siti di alloggi in locazione le fotografie di appartamenti inesistenti con un indirizzo reale e un prezzo decisamente inferiore a quello di mercato. Il potenziale cliente, attratto dall'offerta, contatta il numero di telefono al quale risponde, effettivamente, un referente che millanta la proprietà dell'alloggio e chiede una caparra attraverso una ricarica su una carta «postpay»: fornisce le generalità di un prestanome, con tanto di codice fiscale, adducendo che si tratta del reale proprietario dell'alloggio. Quindi, una volta avuta conferma dell'avvenuto pagamento, fissa un appuntamento per la consegna dell'immobile ma non si presenta. Alle telefonate successive non risponderà e pochi giorni dopo cancellerà la scheda telefonica. Le vittime, come accaduto ai sette bresciani, scoprono del raggiro solo una volta arrivati alla meta. E non gli resta che trovare un nuovo alloggio o tornare a casa non prima di aver fatto tappa alla stazione dei carabinieri. Ma le ferie, a quel punto, sono avvelenate o quasi. R.PR Fonte bresciaoggi del 17 agosto 2013


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