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Antica Sartoria Rom

Creato il 09 dicembre 2011 da Ventoditramontana

Ministero delle Attività e dei Beni Culturali – Provincia di Roma – Inail – Amici delle Biblioteche – La Biblioteca Vallicelliana – Associazione Culturale Vento di Tramontana – Mibac – Antica Sartoria Rom

Il lavoro è emancipazione, integrazione e lo diventa ancora di più quando a rivendicarlo sono le donne, magari emigrate in un altro Paese che cercano di difendere la propria identità nel nuovo contesto sociale che le accoglie.L’affermazione delle proprie diversità insieme alla creatività e all’intraprendenza sono i denominatori comuni per una crescita umana ed economica.E’ questa la riflessione alla base di una iniziativa che mette le donne rom in primo piano: una sfilata di moda della collezione primavera-estate 2012 realizzata con gli abiti creati dalle sarte dell’Antica Sartoria Rom di Roma. Le modelle – che si esibiranno anche in una suggestiva danza del ventre – indosseranno le creazioni ispirate alla moda tardottocentesca della cultura rom e rivisitate in chiave contemporanea.

La collezione si ispira al forte legame tra donna e natura e al fondamentale “principio femminile” della natura come produttrice di vita.In particolare le donne rom, depositarie di un sapere originario derivato da secoli di familiarità con la terra, sono impegnate a trasmettere una tradizione culturale che l’odierna modalità di produzione e di lavoro stanno lentamente distruggendo. A sottolineare questo legame sarà – come sempre – l’utilizzo di tessuti rigorosamente in fibra naturale.Oltre alla conoscenza di un costume e di una cultura spesso ignorata, lo scopo principale è quello di affrancare la condizione di queste donne dalla sola amministrazione domestica, l’unica riconosciuta, e di aiutarle in questo processo per renderle indipendenti, complete e realizzate.

Oggi, loro sono quello che le nostre donne hanno vissuto oltre mezzo secolo fa in Italia. E non è un caso, infatti, che l’iniziativa sia inserita all’interno del progetto: “L’unità delle donne, centocinquanta anni di lavoro femminile in Italia”. Un progetto premiato con una medaglia dal Presidente Napolitano e che ha inteso ricordare l’apporto delle donne dall’unità d’Italia ai giorni nostri. Il lavoro delle donne, sempre in equilibrio tra il fuori e il dentro le mura domestiche, è stato il miracoloso cemento che ha permesso al Paese di crescere nei momenti di benessere e di risollevarsi nei momenti di crisi.

Prima della sfilata, la poetessa Dale Zaccaria, particolarmente impegnata nella difesa dei diritti umani e nella lotta alla discriminazione nei confronti delle donne, leggerà “Canzone per un bambino zingaro”.

Inoltre, fino al 30 dicembre, nel Salone Borromini sarà allestita una mostra che metterà in scena il prezioso lavoro svolto dalla Antica Sartoria Rom fino ad oggi.

L’evento è stato realizzato grazie al contributo e al supporto della Presidenza del Consiglio Provinciale di Roma, dell’ INAIL – Direzione Regionale Lazio, della Biblioteca Vallicelliana, dell’Associazione Culturale Vento di Tramontana, dell’Associazione Amici delle Biblioteche.

Durante la presentazione interverranno:

Giuseppina Maturani, Presidente del Consiglio Provinciale di Roma

Antonio Napolitano, Direttore Regionale INAIL Lazio

Susanna Placidi, Comunità di Sant’Egidio

Carmen Rocco, Presidente Antica Sartoria Rom

Maria Concetta Petrollo, Direttrice della Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte
Francesca Boccini, Presidente Associazione Culturale Vento di Tramontana

Antica Sartoria Rom

 

Via Nomentana, 952

00137 Roma

 

La Cooperativa Sociale Antica Sartoria Rom è stata costituita a Roma, il 10 aprile 2006.

Dalla Commissione delle Elette del Comune di Roma le è stata affidata, nello stesso anno, la realizzazione del progetto “Tululù” che ha permesso l’allestimento di una sfilata di moda all’interno dell’Istituto di Pena Minorile di Casal del Marmo a Roma.

Dalla Commissione delle Elette del Comune di Roma le è stata affidata nel 2007, la realizzazione del progetto “Il cielo sopra le donne”, uno sportello itinerante di segretariato sociale rivolto alle donne Rom in stato di disagio.

Nel 2006 la Cooperativa ha collaborato con l’Associazione Forum Ambientalista al progetto “Ri-Tagliamoci il Futuro”, nell’ambito delle cui attività ha fornito specifica consulenza in merito al corso di taglio e cucito secondo i criteri del riuso e riciclo del materiale tessile di scarto.

Nel 2007 ha realizzato con la stessa associazione un corso di riuso e riciclo di materiale tessile, rivolto a tutte le donne disoccupate, Rom e non, terminato con una sfilata presso la Città dell’Altra Economia a Roma.

Nel 2009 la Ebitemp, Ente Bilaterale Nazionale per il lavoro temporaneo, ha permesso la realizzazione del progetto”Romnià, sucar drom” e l’attuazione di un corso di taglio e cucito rivolto a giovani donne di etnia Rom. La Cooperativa Sociale Antica Sartoria Rom, persegue finalità di solidarietà sociale nei confronti della comunità Romanì ed opera per la promozione umana e l’integrazione sociale del popolo Rom attraverso la diffusione della cultura, gli usi e i costumi della tradizione, con particolare riferimento alla moda, alla cultura musicale, teatrale, letteraria, cinematografica e artigianale.

L’idea dell’Antica Sartoria Rom nasce nel 1997 in un Campo Nomadi alla periferia di Roma, dove alcune donne di etnia Rom decidono di svolgere l’attività che erano solite svolgere da autodidatte in ambito familiare: la confezione dei vestiti in stile Rom, meglio noto come Gipsy Style. Questa volta però intendono destinare la produzione degli abiti alla vendita. Le donne pensano di recuperare un’antica attività artigianale al fine di creare condizioni necessarie per lo svolgimento di un lavoro. Disegnano una serie di abiti di ispirazione tipicamente orientale, secondo la moda del tardo Ottocento e li realizzano cucendoli a mano. La particolarità dei manufatti ha effettivamente interessato il mercato più del previsto e la possibilità di vendere tali abiti presso i negozi di abbigliamento in stile etnico si è dimostrata particolarmente elevata. È sorta in seguito l’esigenza di cucire a macchina i vari capi, pur mantenendo come caratteristiche principali l’estrema semplicità del modello e l’utilizzo dei tessuti in fibra naturale, come era in uso nell’Ottocento, poiché, come dicono le stesse donne, il popolo Rom vive oggi in condizioni di tale disagio da poter essere paragonato a chi, due secoli or sono, doveva andare a prendere l’acqua alla sorgente, viveva a lume di candela, saltava da una pozzanghera all’altra per giungere alla strada principale, usciva in piena notte per recarsi alla toilette, né più né meno di quanto sono costretti a fare oggi gli abitanti dei cosiddetti Campi Nomadi non attrezzati.

Le donne, fermamente intenzionate a portare avanti l’attività di taglio e cucito, realizzano un vero e proprio Laboratorio di Sartoria per diffondere l’antica tradizione del costume Rom in Occidente. L’attività coinvolge persone provenienti da diverse comunità Rom stanziate nella capitale. Le donne più anziane offrono la loro preziosa testimonianza ricordando i vestiti indossati dalle loro nonne, quando erano ancora in Bosnia, Serbia, Montenegro e Romania.

Alcune giovani si dedicano al disegno ed a reperire i tessuti più adatti alla realizzazione dei modelli, tutti rigorosamente in fibra naturale, come seta, cotone, lana, lino, canapa. Passano vari anni fino a quando, le Romnià pensano di presentare un progetto relativo all’organizzazione dell’attività sartoriale in un laboratorio vero e proprio, con annesso un corso di formazione relativo all’uso delle macchine. La presentazione ufficiale degli abiti realizzati all’interno del Laboratorio ha luogo per la prima volta a Roma presso l’Auditorium nel luglio 2004, su richiesta di AltaRoma. Arrivano i primi guadagni provenienti dalla vendita dei capi realizzati.

Nel dicembre 2005 realizza un’altra sfilata coordinata da Romeo Gigli presso il Macro al Testaccio e poi un’altra ancora alla Palma nell’ambito del progetto “Una giornata particolare”. Gli abiti dell’Antica Sartoria Rom non rappresentano il costume del popolo Rom nel corso dei secoli ed in questo senso, non ne fanno la storia. Ma le donne, nel disegnarli, si ispirano ad alcuni tratti caratteristici che la tradizione ha mantenuto intatti fino ai nostri giorni.

www.anticasartoriarom.it


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