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Anticipazioni “The Following”: chi è davvero morto nel FINALE, quel cliffhanger e cosa NON vedremo nella terza stagione

Creato il 30 aprile 2014 da Linda93

La seconda stagione di “The Following” si è conclusa con alcuni capitoli che sono stAnticipazioni “The Following”: chi è davvero morto nel FINALE, quel cliffhanger e cosa NON vedremo nella terza stagioneati serrati, una scia di vittime e questioni aperte così da fornire un assaggio di qualcosa di diverso spiega Marcos Siega.

In questa intervista, il produttore esecutivo è aperto sull’ultimo episodio, dice chi è morto davvero, cosa vedremo nella terza stagione, perché sono stati girati più finali e non solo…

Entertainment Weekly: Perché avete girato due finali per tale episodio?
Marcos Siega
: Stavamo discutendo dei modi in cui poter concludere la stagione. Kevin Williamson ed io non avevamo ancora fatto chiarezza con lo studio, ma l’altra opzione sarà nei DVD, nel senso “ecco come sarebbe potuto essere”. Non posso dire troppo, ma diciamo che abbiamo voluto quel qualcosa che permettesse ai telespettatori di comprendere la direzione del prossimo nano. L’altra opzione era in realtà un fina migliore per la 2° stagione, ma sembrava più un finale della serie e svelava troppe cose che ancora vogliamo portare.

EW: Il cliffhanger lo possiamo definire molto diverso dallo scorso anno.
Siega
: Di certo non volevamo ripetere la stessa cosa già vista. Sui social alcuni fan dicono che “gli è piaciuto ma si aspettavano qualcosa in più”. Ritengo essere così per gli avvenimenti dello scorso anno. Prima alcuni si lamentano per dei cliffhangher giganteschi – cambi qualcosa – e si chiedono “ma dov’è l’enorme colpo di scena?”. Ma vedrete nella prossima stagione, abbiamo lasciato tante questioni aperte e questo era il piano. Non siamo usciti dai binari e nemmeno fatto una copia del finale della prima stagione.

EW: Allora, cosa avete di realizzare nei nuovi episodi?
Siega:
Posso dire che non sarà su Joe Carroll, il suo capitolo è chiuso, ma lo abbiamo lasciato in vita per assicurarci per costruire una grande chiusura per Ryan e il suo nemico nello show. Se moriva, non ci saremmo sentiti soddisfatti. Così, avendolo visto far ritorno nel braccio della morte ci permetterà di lavorare verso una chiusura nel miglior modo possibile. Poi ovviamente ci sono le relazioni della vita. Come risponderemo a queste domande? C’è Mike desideroso di vendetta nei confronti di Mark per avergli ucciso il padre e viceversa in quanto l’agente del FBI ha ucciso la madre del giovane. E poi, come farà Ryan ad andare avanti? Dico subito che non potrà subito voltar pagina. Non potrà dimenticare cosa accaduto nella prima e seconda stagione, ci saranno delle ritorsioni per lui. Questa la predizione di quell’incubo che ha fatto sui gemelli, sarà sempre ossessionato da queste cose con l’evolversi dello show. Il prossimo anno la premessa sarà diversa, non ci sarà la caccia a Joe ed egli non ha intenzione di fuggire dalla prigione e francamente non lo trasformeremo in Hannibal Lecter dove Ryan si recherebbe da Joe a chiedere consigli [Ride]. Questo finale aperto ci permette di scrivere qualcosa di diverso per Ryan. Il DNA della serie non cambierà, sarà sempre tortuoso e pieno di sorprese, questo è il bello di The Following, ma nella terza stagione ci evolveremo.

EW: James Purefoy farà parte di questo nuovo capitolo?
Siega:
Non sarà più una grande parte dello show in quanto la centralità della caccia a Joe Carroll è terminata. Ma penso avrà sempre un ruolo importante, gli scrittori ci lavoreranno. Non voglio essere troppo specifico, perché poi nella stanza degli sceneggiatori le idee arrivano e le storia si evolvono. Questo è il punto dove siamo ora.

EW: Perché Claire decide di separarsi da Ryan?
Siega:
Anche in questo caso, al momento pensiamo esserci le basi per un qualcosa di grande che ci permette di andare avanti e ne sono sicuro. Con quella frase di Claire, “io sono il tuo passato, Ryan, è giusto che tu vada avanti”, abbiamo lasciato tante cose in sospeso. Ad esempio, cosa farà la giornalista Carrie Cooke in proposito?

EW: La morte di Luke è invece una cosa ambigua, per te?
Siega:
Non ritengo affatto essere ambigua. Lui è morto. Gli hanno sparato in testa! Stava avendo una conversazione col fratello alla fine, ma è defunto.

EW: Ma viene comunque portato dentro quella macchina…
Siega:
Beh, abbiamo conosciuti i gemelli che giocavano in casa con persone morte.

EW: Ok, a quanto pare nulla da fare…
Siega
: Mettiamola così: Emma è morta, non è uno zombie che torna in vita e lo stesso vale per Luke. Mi piacciono le teorie che vengono fuori dalla gente, davvero, mi fanno ridere. Adoro sentirle come prova di aver lavorato bene. Probabilmente creiamo talmente tanti colpi di scena da far credere alle persone che tutto sia possibile.

EW: Esatto! Parliamo dell’ultima scena, anche se probabilmente non vuoi dire troppo.
Siega
: Io e Williamson ne abbiamo parlato e deciso di proposito di non rivelare ai fan chi stesse guidando l’auto, un bel colpo di scena per noi. Stiamo impostando tutto per la terza stagione, questo era una sorte di inizio, ma non voglio dire chi sia quella persone e con chi sono in contatto i gemelli. Posso dire che amo tutte queste teorie e ancora non ne ho letta una che sia giusta.

EW: Infine, quel bacio tra Max e Mike. Sarà un qualcosa parte dell’inizio della sterza stagione?
Siega:
I fan ci avrebbero linciato se non fosse successo, alla gente piace così [ride]. È importante per i due personaggi. Un bel modo per introdurre alcuni paletti emotivi nel nostro show che non siano solo durante le emergenze. Non mi dispiacerebbe aver quel qualcosa in più nella serie. Teniamo le persone impegnate, è sempre stata un’idea, aspettavamo solo il momento giusto, alla fine mi preoccupavo che non ci riuscisse, ma invece si è trovato la chiave giusta e penso possa funzionare.


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