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Antonio Pelle, tra i latitanti più pericolosi d'Italia, evaso dall'ospedale di Locri

Creato il 15 settembre 2011 da Andreaintonti

Antonio Pelle, tra i latitanti più pericolosi d'Italia, evaso dall'ospedale di LocriLocri (Reggio Calabria) – È considerato uno degli esponenti di spicco della cosca reggina di San Luca, fino all'arresto avvenuto nel 2008 nella lista dei 30 latitanti più pericolosi d'Italia. Nonostante un curriculum di questo tipo, Antonio Pelle – detto “Vancheddu” o “la mamma” - ricoverato nei giorni scorsi per un presunto malore non era sottoposto ad alcun tipo di sorveglianza, così che ieri pomeriggio è riuscito ad evadere senza incontrare resistenza alcuna.
49 anni, Pelle è stato condannato in primo grado a 13 anni di reclusione dal giudice per le udienze preliminari (gup) di Reggio Calabria nel 2009 e a 10 anni in via definitiva per coltivazione di canapa indiana. Tra i protagonisti della faida di San Luca tra i Pelle-Vottari e i Nirta-Strangio e sfociata nella strage di Duisburg del Ferragosto 2007[1], aveva ottenuto gli arresti domiciliari per gravi motivi di salute. Come ha certificato un perito nominato dalla Corte d'assise d'appello di Reggio Calabria, infatti, il boss soffriva di anoressia, malattia utilizzata inizialmente per farsi assegnare l'incompatibilità carceraria[2] poi aggravatasi, così da rendere necessaria dallo scorso aprile una forma di detenzione diversa dal carcere.
Era stato ricoverato cinque giorni fa per un malore, e la sua evasione è stata accertata quando i medici si sono recati nella sua stanza constatando che il boss non era più nella struttura.
La Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Reggio Calabria, insieme alla procura di Locri, ha avviato un'inchiesta per accertare se il boss abbia avuto l'aiuto di qualcuno all'interno o all'esterno dell'ospedale o se sia riuscito ad evadere solo con le sue forze. Quel che sembra certo, comunque, così come ha affermato il procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria Nicola Gratteri, Pelle stava organizzando ormai da tempo la fuga, la cui prima fase consisteva proprio nel dimagrimento indotto tramite medicinali.
«Oggi è una brutta giornata per i calabresi onesti» ha sottolineato Rosa Villeco Calipari, vicepresidente dei deputati del Partito Democratico e parlamentare calabrese. Ma forse, oggi, è una brutta giornata per tutto il Paese, perché per l'ennesima volta quella "zona grigia" di cui tanto si parla, ha colpito ancora. Ed ha ragione Giulio Cavalli[3] a chiedere « una pomposa conferenza stampa per raccontarci di chi è la responsabilità di questa leggerezza omicida (e ignorante) nella gestione di uno dei boss più sanguinari della cosca di San Luca». Conferenza stampa che, con ogni probabilità, non vedremo nel tg delle 20.

Note

[1] http://www.newscalabria.com/2011/07/12/processo-fehida-otto-ergastoli-per-la-strage-di-duisburg/
[2] http://senorbabylon.blogspot.com/2011/09/quando-il-boss-e-sotto-stress-la.html
[3]http://www.giuliocavalli.net/2011/09/15/mamma-e-evaso-ditelo-a-maroni/

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