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Apostasia portami via: la nuova conversione di Magdi Allam

Creato il 26 marzo 2013 da Uccronline
Perché me ne vado da questa Chiesa debole con l'islam

Magdi Cristiano Allam ci ha (già) ripensato. Dopo l’apostasia dall’Islam, la conversione e il battesimo ricevuto dalle mani di Benedetto XVI nella notte della veglia pasquale del 22 marzo 2008, l’ex giornalista egiziano naturalizzato italiano ha deciso di considerare «conclusa» la sua esperienza all’interno del Cattolicesmo per una presunta “debolezza” della Chiesa verso la religione musulmana. E se le motivazioni che dà sono quantomeno confuse, ad emergere è invece un chiaro esempio di ciò che una conversione non dovrebbe essere.

Infatti per Allam, la religione non sembra essere qualcosa da prendere sul serio, propendendo più per una sorta di ‘Cattolicesimo a progetto’, troppo attaccato alla sua personale visione politica di cristianesimo in funzione anti-islamica per curarsi del messaggio evangelico di cui è portatrice la Chiesa. Ed è stato verosimilmente nel momento in cui ha realizzato la distanza -e il conflitto- tra la sua personale idea di chiesa e quella reale, che pone le sue fondamenta nel Vangelo, che ha deciso di abbandonare la nave. Una conversione più che di fede, utilitaristica; per l’appunto, a progetto.

A causare la contrarietà di Allam, tra le altre cose, «la papalatria che ha infiammato l’euforia per Francesco I» e anche «l’ergersi a massimo protettore degli immigrati, compresi e soprattutto i clandestini» da parte della Chiesa, che l’ex giornalista dimentica essere stata impegnata sin dal principio tra gli “ultimi”. Ancora, si delinea una frattura tra la chiesa personale di Allam e quella di Cristo, tant’è che il presidente di «Io amo l’Italia», dichiara di continuare a «credere nel Gesù che ho sempre amato» – che però non è dato sapere quale sia.

Non resta che pregare che Magdi Allam riveda le sue convinzioni e torni sui suoi passi, lo auspichiamo unicamente per lui, consapevoli che “Extra Ecclesiam nulla salus”.

Nicola Z.


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