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Apple: religione o dittatura? Forse entrambe...

Da Mikkozzo @iwantafreeland
Apple: religione o dittatura? Forse entrambe...
Visto gli eventi che sono accaduti in questi giorni che hanno come protagonista una delle più famose aziende informatiche, mi sento in dovere di dover far il punto della situazione, che molti fanatici purtroppo non riescono ancora a vedere. Moltissimi amanti o veri e propri fanatici della mela, diventando sempre più numerosi, vuoi per moda, vuoi perché piace il prodotto, non riescono a far altro che elogiare la propria amata. In verità la Apple non ha assolutamente solo prodotti eccellenti e tutti dipendenti felici. Lo dimostrano i fatti.
Sono stati non pochi coloro che hanno preferito lasciare l'azienda pur di non sottostare alla politica aziendale. Ultimo fra tutti John Theriault, responsabile capo Apple per la sicurezza, che ha lasciato la società dopo la controversa indagine per scoprire che fine avesse fatto il prototipo di iPhone 4S perso la scorsa estate. Poi abbiamoRon Johnson, Vice Presidente Retail Operations Apple negli ultimi 11 anni che ha da poco lasciato anche lui l'azienda (fu l'inventore della Genius Bar). A seguire ancora abbiamo Dag Kittlaus, il co-fondatore di Siri, il nuovo sistema di interazione vocale dell’iPhone 4S, ha abbandonato l'azienda proprio poco dopo il lancio del nuovo iPhone. Ancor prima di tutti c'è stata la discutissima scena che ha creato Mark Papermaster, vicepresidente senior e capo del gruppo di progettazione di iPhone e iPod responsabile dell'antenna dell'iPhone 4. Qui non si è mai capito, né è stata data alcuna spiegazione sull'abbandono di Mark. E così molti altri.
Apple: religione o dittatura? Forse entrambe...
Per non parlare dei negozi retail. In questi giorni se ne stanno sentendo di cotte e di crude, davvero. Molti dipendenti del retail Apple, si sono raggruppati a formare il cosiddetto “Apple Retail Workers Union” nel tentativo distrappare migliori condizioni di lavoroe un rapporto più diretto:
Tutti sanno che lavoriamo in uno degli ambienti retail più esigenti eppure soffriamo a causa di trattamento iniquo e di compensi inadeguati, tra le altre cose. Meritiamo molto di meglio: ora tocca a noi.
Aggiungo pure che un dipendente retail è stato licenziato perché ha postato un commento sulla Apple non positivo sul suo profilo Facebook.
Per chiudere in bellezza la notizia che mi ha fatto più ridere oggi: "Charlie Miller, specialista della sicurezza e noto hacker, ha recentemente scoperto una pericolosa vulnerabilità in iOS che consentirebbe alle applicazioni approvate da Cupertino e pubblicate su App Store di ottenere illecitamente l’accesso ai dati dell’utente e alle impostazioni del dispositivo attraverso una falla nella firma del codice. E la risposta di Apple non s’è fatta attendere: ha revocato a Miller la licenza di sviluppatore " Come si suol dire, c'è da rimanere di stucco di fronte a tante notizie prese sotto braccio da moltissimi di voi utenti che amate il mondo Apple.
 Io non sono uno di quelli che odia la mela. Addirittura posseggo un Macbook e un iPhone. Adoro i loro prodotti. Ma l'azienda mi lascia alquanto perplesso. Come mai ci sono grossissimi problemi nel rivelare come si lavora all'interno dell'azienda? Perché mai nessuno, e dico, NESSUNO può parlare male della Apple? Forse perché, come aevete appena letto, viene immediatamente allontanato. Come un eretico. Sì, perché a quanto pare ci troviamo di fronte ad un vero e proprio culto per l'azienda se proprio se ne vuole far parte. O addirittura ad una dittatura, dove bisogna sottostare a precisi ordini.
Non danno alcuna libertà di pensiero, proprio loro che hanno come motto "Think different". Ebbene, cari lettori, non pensate che ci sia qualcosa di marcio sotto? E' possibile che non è tutto rose e fiori quello che avviene a casa Apple?
Io penso proprio di si. Anche perché vi sono moltissime tracce. E voi? (Qui siete liberi di esprimervi come volete) Posted in: News

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