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Apple: Steave Jobs lascia, incertezza sul futuro

Creato il 26 agosto 2011 da Yellowflate @yellowflate

Apple: Steave Jobs lascia, incertezza sul futuroC’è chi fra la concorrenza si augura pesanti ricadute nel lungo termine, ingolosito dall’indotto. E c’è chi invece le considera un’inevitabile fase di transizione e vede l’operazione come uno storico passaggio di consegne. Quello che è certo è che le dimissioni di Steave Jobs da Chief operating officer della Apple non rappresentano soltanto l’uscita di scena di un guru nel panorama internazionale. Quanto accaduto al creativo, che ha dovuto abbandonare per motivi di salute, segna di fatto il pilastro cruciale per il futuro della mela di Silicon Valley: riuscirà Copertino a mantenere un consenso così imperniato sulla figura di Jobs?

Cauta la risposta da parte dei mercati. Nonostante le reazioni del titolo siano state subito negative, portando l’indice a meno 7 %, l’arrivo di Tim Cook come Ceo ha prodotto in chiusura un meno 1 per cento. Oltre ad essere stato l’unico grande leader durante le assenze per malattia di Jobs, Cook sembra avere le carte in regola per rappresentare un protagonista nel processo di rinnovamento.

Eppure l’intervento del Financial Times accende qualche perplessità. “È ragionevole preoccuparsi su Apple dopo Steve Jobs è insostituibile come pochi altri uomini d’affari. Jobs non poteva lasciare Apple in una condizione migliore. Lui non è l’intera società ma è lui che la definisce, prendendo decisioni correte, ispirando, con una mente capace di anticipare i desideri di massa”. Non è solo questione di leadership. C’entra dell’altro, e l’analisi del FT lo dice così: “La linea di prodotti di telefoni e computer è abbastanza lunga per durare un anno o due. Tim Cook è un buon successore ma anche se si dimostrerà grande, Apple potrebbe essere vicina a raggiungere qualcosa come la maturità della società: anche i leader che più ispirano non possono eliminare la concorrenza”.

Alcuni osservatori sono preoccupati per la possibilità di una reazione dettata dall’emotività. “Direi agli investitori: ‘Non andate nel panico, rimanete calmi, è la cosa giusta da fare. Steve rimarrà presidente e Cook è Ceo” sostiene Colin Gillis, consulente della BGC Financial. L’analista Richard Windsor apre all’ipotesi di un vantaggio per la concorrenza. “È una transizione graduale, con un leggero rischio per l’immagine se i prossimi prodotti non fossero perfetti. I concorrenti stanno alla finestra, e Htc è l’azienda che può trarne i maggiori vantaggi”.

Davanti a questa prospettiva il messaggio che lasciano filtrare i mercati è di incertezza. Un dubbio che sarà sciolto solo nei prossimi mesi con l’arrivo, previsto per ottobre, dell’iPhone 5.

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