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Apple: va in scena l’Ascesa e caduta della città di Mahagonny?

Creato il 13 luglio 2010 da Pinobruno

Ricordano un’opera di Bertolt Brecht, le vicende di Apple di questi giorni. Prima la presunta violazione delle norme antitrust statunitensi, per l’accordo con AT&T. Poi la pessima gestione dei problemi di ricezione di iPhone 4, con la bocciatura senza appello del prodotto da parte della potentissima associazione Consumer Reports. Apple come Toyota, si chiedono in molti? La mela – simbolo di raffinatezza, esclusività, genialità –  morsa dal pericolo di un richiamo in massa dei due milioni di iPhone 4 venduti finora? Una volta Apple aspettava che ogni suo gioiello fosse perfetto, prima di metterlo sul mercato. Adesso ne sforna uno dietro l’altro. Su iPad non c’è la webcam? Pazienza. Intanto vendiamo la prima serie e poi si pensa. iPhone 4 ha problemi di ricezione? Steve Jobs risponde piccato che sono gli utenti che non sanno come tenerlo in mano. Tanto si vende lo stesso.

Apple: va in scena l’Ascesa e caduta della città di Mahagonny?

Finora è andata così, ma qualche scricchiolio arriva anche per Apple. L’ondata di suicidi alla Foxconn ha gettato un’ombra spiacevole sulla mela, azienda amata da intellettuali e liberal americani e europei. Ieri le voci su un possibile ritiro dal mercato di iPhone 4 hanno fatto flettere il titolo alla borsa di New York. Un incidente di percorso, che dovrebbe comunque far pensare.

Fino a qualche anno fa, Microsoft, allora numero uno del mondo digitale, si comportava come oggi fa Apple. Metteva sul mercato un sistema operativo dopo l’altro, senza preoccuparsi troppo degli errori (a volte clamorosi, come Windows Millennium). Bill Gates si sentiva onnipotente e ignorava le critiche. Poi sono arrivate le stangate dell’antitrust statunitense ed europeo.

Apple: va in scena l’Ascesa e caduta della città di Mahagonny?

Ascesa e caduta della città di Mahagonny, di Bertolt Brecht e Kurt Weill

Va in scena Ascesa e caduta della città di Mahagonny, l’opera brechtiana che racconta di una città in cui tutto è permesso grazie al denaro? Cupertino non è la Mahagonny di Brecht, la città trappola per i gonzi, ma serve un bagno di umiltà. Serve rispetto per i consumatori.


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