Magazine Mondo LGBTQ

Appunti dal Convegno: “Il bambino nei nuovi contesti familiari”

Da Psicologiagay
 

In data 12 maggio, un giorno prima del Convegno “Io sono, io scorro” di cui abbiamo già scritto qualche giorno fa, si è tenuta presso la Facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università “La Sapienza” un’importante giornata di studio sul tema della omogenitorialità, dal titolo “Il bambino nei nuovi contesti familiari“.

Appunti dal Convegno: “Il bambino nei nuovi contesti familiari”

Manifesto di Famiglie Arcobaleno all'Euro Pride 2007

A presenziare il convegno c’era il vicepresidente dell’Ordine degli Psicologi, il prof. Paolo Cruciani, e tra gli altri, il prof. Vittorio Lingiardi, autore di numerose pubblicazioni e ricerche sull’omosessualità in ambito scientifico e psicoanalitico e il prof. Roberto Baiocco, direttore del Servizio di Consulenza Orientamento Sessuale e Identità di Genere attivato presso il Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione.

Con nostra gioia, ha partecipato in qualità di relatrice la nostra dott. ssa Paola Biondi, responsabile del sito Psicologiagay.com e consulente presso l’Associazione Famiglie Arcobaleno. A fronte di 600 iscritti, l’Associazione si batte per la legge sulla “responsabilità genitoriale”, in modo da tutelare i bambini dall’assenza di norme a loro favore. A conclusione dei lavori, è seguita la proiezione di un interessante film-documentario di Stefano Consiglio, partecipe in aula, dal titolo “L’amore e basta“, uscito nel 2009, a sottolineare l’universalità del sentimento amoroso, attraverso le narrazioni di una serie di coppie gay e lesbiche.

Non potendo riportare tutti gli interventi per ricchezza di contenuti, ci limitiamo a riassumere i concetti che ci hanno più colpito. Partendo dalle nostre sensazioni ed emozioni, l’incontro cui abbiamo partecipato è stato molto stimolante e “fecondo”, in linea con il tema della genitorialità. Gli autori/ici hanno parlato con preparazione ed umanità, esprimendo rispetto per la complessità delle tematiche toccate e  professionalità.

Il primo nucleo tematico ha riguardato la complessità della sessualità umana ed il bisogno di essere amati, compresi e rassicurati. Come ha detto Cruciani nella sua introduzione, “Gli esseri umani si amano, alcuni in modo bello e sano, altri in modo sofferente: questo è tutto“. E ha aggiunto: “La natura siamo noi. Tutti i discorsi che si occupano di dire cosa sia naturale o no sono privi di fondamento“.

Umani di diversi generi ed orientamenti sessuali siamo allo stesso modo genuini, naturali. I comportamenti omosessuali sono sempre esistiti e sono stati testimoniati nella letteratura di diversa provenienza a seconda della cultura che rappresentavano. Ma mentre  “la natura ama la diversità, la società no“.   Storicamente, infatti, il tema della sessualità riflette in parallelo lo sviluppo delle ideologie: il modo in cui è stata trattata, cioè,  è dipeso da organizzazioni transitorie, da rappresentazioni sociali strettamente legate al contesto storico e politico. In Italia, purtroppo, la situazione è ferma dal punto di vista politico come in quello della salute mentale. In mancanza di riconoscimento simbolico sociale, molte persone omosessuali si sentono costrette a nascondersi, a soffrire ed a colpevolizzarsi, soprattutto nel caso di adolescenti.

Tornando a noi, allora, ciascuno è libero di coltivare le proprie idee, di dire “Io la penso così”. Chi occupa una posizione di rilievo, invece, ha il dovere di testimoniare i risultati della ricerca scientifica, senza far prevalere i propri pregiudizi. Rispetto all’omosessualità ed alla omogenitorialità, questo vuol dire distinguere le proprie opinioni dai dati della scienza, a favore della genitorialità omosessuale.

In effetti, non esistono indicatori secondo i quali la genitorialità etero sia migliore di quella omosessuale. Ciò non vuol dire negare la fecondità del rapporto eterosessuale o dell’identità materna, ma sottolineare la funzione di caregiving, la qualità dell’accudimento genitoriale e riflettere sul legame d’amore tra genitore e bambino.

Giuseppiana La Delfa, presidente dell’Associazione Arcobaleno, ha parlato delle varie iniziative di visibilità mediatica e culturale promosse, assieme a quelle di sensibilizzazione ed informazione in ambito scolastico, considerandole una “sfida inevitabile”. Con calorosa partecipazione e sensibilità, Giuseppina La Delfa ha condiviso la sua esperienza di madre, descrivendo i vari compiti delle famiglie omosessuali nel rispondere al clima di sfiducia, sospetto o negatività del contesto sociale. Ad esempio, è necessario preparare il terreno già al momento dell’inserimento al nido, comunicando la propria composizione familiare.  Per avere relazioni solide e vere, il fatto di mostrarsi totalmente visibili e trasparenti diventa un obbligo dal quale non è possibile sottrarsi, oltre che una scelta morale.

Allo stesso tempo, genitori, compagni di scuola e personale scolastico necessitano di formazione e sensibilizzazione, dal momento che l’omogenitorialità sta diventando anche in Italia un fenomeno emergente.

L’identità omosessuale porta alla ribalta alcuni temi scottanti o che si preferirebbero evitare, come la questione sessuale. In questo senso, come ha osservato Elena Ternullo, presidente di Isteba, l’omofobia rappresenta l’immaturità della società umana, paragonata alla reazione di un bambino che non accetta la sessualità dei genitori.

Ma la possibilità di esistere ed amare in modo libero e responsabile deve essere un diritto alla portata di tutti, soprattutto nell’interesse dei bambini che chiedono amore, trasparenza e serietà. Volere figli non è un capriccio, è una scelta profonda e impegnativa, soprattutto per chi, come gay e lesbiche, è ancora discriminato o maltrattato alla luce di pregiudizi, falsità, luoghi comuni e fondamenti irrazionali.

A cura delle dott.sse Ilaria Peter Patrioli e Paola Biondi


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :