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Appunti di scrittura

Creato il 12 novembre 2010 da Mcnab75
Appunti di scrittura

Sono a metà fase di editing di Prometeo e la guerra - 1937. Questa è una buona notizia. Quella meno buona è la consapevolezza di dover riscrivere totalmente un paio di capitoli, quelli centrali, e parte di un terzo. Del resto volete un buon romanzo, non una roba frettolosa e rovinata da alcune incongruenze di trama, giusto? Impossibile dire quanto ci metterò ad aggiustare il tutto, perché in questi giorni sto dedicando poche ore alla scrittura.

Non sono le idee a mancare, ma la voglia di mettersi fisicamente davanti al notebook fino a ore che dovrebbero essere dedicate al corroborante sonno notturno. Comunque il più è fatto, la fase di completamento presto o tardi verrà ultimata.

Visto il gran parlare di ucronia, prestissimo vi pubblicherò la biografia ucronica-dieselpunk di Benito Mussolini, così come l'ho rivisitato per la mia saga. Potrebbe essere una cosa sfiziosa tanto quanto un racconto (o almeno spero).
Ultima cosa, ma ne riparleremo presto, cerco qualcuno interessato a disegnare la copertina di 1937. All'argomento dedicherò un post a parte.

 

Per Natale, salvo imprevisti, cercherò di regalarvi una novel breve ma gradevole. S'intitolerà Il canto eterno di Natale, è sarà tutto fuorché in tema con le atmosfere buoniste e caramellose del suddetto periodo. Non posso dirvi molto, ma con questo racconto intendo anche omaggiate un film per me molto importante, un vero cult di fantascienza cospirazionista.

Considerando l'inaspettato successo (lo dico con sincerità) di Bagliori da Fomalhaut devo ammettere che la volontà di puntare sul formato della novel è sempre più forte.

 

Insomma, seppur a ritmi rilassati, si continua a scrivere. Che poi, ritmi rilassati: contando gli articoli medio-lunghi che sto producendo per il blog direi che posso smentire da solo la cazzata che ho appena affermato.

 

Scrivere non è un demone né una malattia, bensì una bella passione. Alla fin fine non importa se ci si dedica a romanzi, articoli, racconti, saggi o a redarre il bando di un concorso. Il punto è sempre quello: cercare si migliorarsi e di produrre materiale di qualità. Che è ESATTAMENTE il contrario di quello che fa il mercato editoriale italiano. Ci vengono spacciati per innovativi dei romanzi horror che paiono vecchi di 30 anni per contenuti e tematiche, mentre quelli al passo coi tempi sono vere e proprie marchette commerciali. La sensazione di combattere contro i mulini a vento è fortissima: non si può ricavare olio dalle pietre. Proporre alternative all'editoria classica - settore che mi attira meno che mai - diventa difficilissimo in un paese interessato principalmente a Ruby Rubacuori e ai problemi erettili del premier (lo stesso premier il cui delfino designato consiglia sarcasticamente di "mangiare un bel panino con la Divina Commedia").
Vabbé, io mi accontento della mia nicchia, contento di dovermi stringere un po' perché qui oramai siete davvero in tanti.
 

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