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Aquadro

Creato il 25 marzo 2013 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Aquadro

Anno: 2012

Distribuzione: Online in streaming su Cubovision

Durata: 90′

Genere: Drammatico/Thriller

Nazionalità: Italia

Regia: Stefano Lodovichi

Il cinema italiano oggi ha un estremo bisogno di soggetti originali che, come spesso accade, provengono quasi ed esclusivamente dal cinema indipendente e in questo caso da un giovane, Stefano Lodovichi, il quale ha deciso di debuttare alla regia, con un progetto coraggioso dal titolo, Aquadro.

Il film è incentrato sul rapporto che nasce tra due adolescenti che frequentano lo stesso liceo di Bolzano. Si chiamano Amanda e Alberto. I due ragazzi hanno un rapporto molto particolare con se stessi e con gli altri, sono due caratteri introversi ma capaci di vivere intense emozioni. Dopo timidi sguardi, si avvicinano e iniziano a conoscersi durante una gita, isolandosi dal resto del mondo e vivendo la loro personale e unica storia. Alberto è attratto da Amanda, ma nonostante questo non riesce a toccarla, e Amanda capirà ben presto cosa si cela dietro questo suo problema. La sua metà è un habitué delle chat erotiche online; è un ragazzo solo che va alla ricerca di amici e di piacere sulla rete, instaurando con una camgirl (la camgirl è colei che si fa pagare, tramite bonifici o ricariche telefoniche, in cambio di spogliarelli online) una pseudo relazione “sessuale”. Tale “attività” lo disturba e non gli permette di vivere una relazione pulita e autentica. Tutto questo non è difficile da comprendere, sempre di più sono i giovani e i meno giovani che finiscono per diventare ossessionati dalla facilità con cui si può trovare del sesso occasionale e virtuale, dietro lo schermo.

Un altro indipendente del cinema italiano, Marco Luca Cattaneo, aveva raccontato in Amore liquido la mania perversa di un netturbino, che trascorre le sue ore libere dietro le schermo a masturbarsi con qualche donna a pagamento. Così anche Alberto, nella difficile età della pubertà, cade nella fitta rete di internet e finisce per eccitarsi solo se l’elemento filmico entra a far parte della cosa. Tutto ormai deve essere filmato, niente ha più senso se non è registrato da una camera o meglio da un telefonino. I valori di una volta sono sempre più lontani e Amanda, decisa a rischiare tutto pur di vivere questa relazione, si lascerà filmare durante il loro primo rapporto sessuale, non pensando alle conseguenze disastrose che tale azione può provocare.

Aquadro, una doppia A che simboleggia l’amore che lega i due giovani, inscena dunque un ritratto intimo e lucido della vita di due adolescenti, nata per lasciare il segno: Amanda e Alberto si ritrovano per ricercare se stessi, la loro identità, avendo capito che possono riuscire nella loro impresa solo liberandosi dalle redini di una società più attenta ai pregiudizi e alle apparenze che all’intimità che caratterizza le persone.

I due protagonisti sono dunque la rappresentazione di tutti coloro che oggi, alla loro giovane età, si trovano a fronteggiare nuovi problemi, come il mondo del web, che spopola e rischia di interrompere del tutto i rapporti interpersonali.

Una storia delicata con forti richiami al maestro Gus Van Sant di Paranoid Park, legando suoni a immagini che ritraggono l’intimità dei due protagonisti acerbi, complicati ma pronti oggi a crescere, tenendosi per mano e sapendo di non essere più soli in questo mondo.

Aquadro è stato girato interamente a Bolzano in cinque settimane ed ha come protagonisti gli esordienti Maria Vittoria Barrella e Lorenzo Colombi e vede la partecipazione di Ilaria Giachi nel ruolo della camgirl. Il film è un progetto a micro budget prodotto dalla Mood Film di Tommaso Arrighi con Rai Cinema, con il contributo di BLS-Business Location Südtirol-Alto Adige, con il patrocinio della Città di Bolzano e il sostegno dell’Azienda di Soggiorno e Turismo di Bolzano. Il film è uscito il 15 marzo on line proprio in rete, su Cubovision (piattaforma web di Telecom Italia) e resterà per un mese in rete fino al 14 Aprile. Non perdetelo, rappresenta una grande lezione per noi e per tutti.

Valentina Calabrese


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