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Arbitri: a perderci non è l’Inter, ma il calcio

Creato il 19 novembre 2012 da Demi84 @anisport

Arbitri: a perderci non è l’Inter, ma il calcioLunedì. Il giorno meno piacevole della settimana. Quello in cui si torna al lavoro, in cui si riprendono i ritmi. Il giorno in cui tra colleghi si parla di cosa si è fatto durante il weekend. Il giorno in cui gli amanti di sport discutono sugli avvenimenti del fine settimana. Per l’ennesimo lunedì però, gli appassionati di calcio non si ritrovano a parlare solo di risultati, di gol spettacolari o di una giocatore che si è particolarmente distinto. E se lo si fa, passa in secondo piano. La scena se la prendono tutta gli errori arbitrali. Veri o presunti.

All’Inter è stato negato un rigore solare (a detta dei maggiori quotidiani) e il secondo gol di Sau è stato viziato da un fallo di mano (dopo la stupenda giocata -questa si sarebbe degna di nota- di Pinilla). Stramaccioni è stato espulso, la società ha dichiarato il silenzio stampa, Moratti si è sfogato chiamando in causa Calciopoli, la Juve ha postato sul suo sito un link che rimanda alla prescrizione  dei nerazzurri e Galliani ha storto il naso perché a detta sua gli errori sono “fisiologici”. E questo è solo un rapido riassunto di tutto il polverone che si è alzato a livello mediatico e non.

Paradossalmente, nello stesso weekend si è giocata anche l’amichevole di rugby tra la nostra Nazionale e i campioni del mondo della Nuova Zelanda, i mitici All Blacks. Partita finita con una sonora sconfitta subita dagli azzurri, usciti da un Olimpico gremito tra gli applausi scroscianti dei presenti. Al tifoso di rugby piace lo spettacolo, piace vedere i propri beniamini lottare con tutte le loro forze e poco importa se alla fine si vince o si perde, se gli avversari sono stati superiori. Il tifoso di rugby sa che il risultato sul campo è trasparente, frutto del confronto tra le due compagini che si sono affrontate. Nel rugby l’arbitro, che non ha la pretesa di essere onnipotente, quando non è sicuro della scelta da prendere chiama in causa un suo assistente che, isolato in uno stanzino munito di TV, si riguarda le immagini e prende la scelta più corretta. Il tutto in pochi secondi. I tifosi sono tranquilli, i giocatori sono tranquilli, gli arbitri sono tranquilli e la partita prosegue tranquilla.

Nel calcio no. Gli arbitri sbagliano, poi compensano, litigano con i giocatori ed ecco che i tifosi si arrabbiano, che i presidenti che si sentono danneggiati sbottano, che gli altri ribattono e che lo sport vero viene dimenticato. Qualcuno però dice che il bello del calcio è proprio questo. A qualcuno, anche molto in alto, piacciono la polemica e l’incertezza del risultato resa possibile anche dall’errore arbitrale (?!?). A noi no. Noi preferiamo il dibattito sull’andamento delle partite e la trasparenza. E siamo sicuri, visto il calo continuo di tifosi sugli spalti delle Serie A, di non essere in pochi. Prima di essere tifosi di una squadra dovremmo imparare ad essere tifosi dello sport che amiamo, proprio come i tifosi di rugby, prima che della propria squadra, sono tifosi di rugby.


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