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Archiviazione Stacchio. Il Coisp

Creato il 04 febbraio 2016 da Yellowflate @yellowflate

Rapinatore ucciso, chiesta l'archiviazione per Stacchio, il Coisp: "Bene, non si può accusare una vittima di essere stata tale. Ora rivedere legittima difesa alla luce delle reali condizioni di vivibilità e sicurezza e della cieca violenza che accompagna sempre di più i reati predatori"

"E' un bene che si sia giunti a una richiesta di archiviazione nei confronti di Graziano Stacchio. Per una volta una vittima non è stata tramutata in carnefice, nella diffusa distorta ottica di coloro i quali sembrano quasi pensare che valga la pena difendere i diritti solo quando si tratta di quelli dei criminali. Le condizioni di reale vivibilità delle nostre città, le concrete possibilità di 'copertura' del territorio da parte delle Forze dell'Ordine ormai ridotte all'osso, senza mezzi, senza uomini e con età medie da pensione, e subissati da servizi ordinari ed emergenziali, oltre alla grave degenerazione e diffusione dei reati predatori e delle forme di violenza cieca che li accompagnano, nonché ad un sistema complessivamente 'lassista' in cui manca una severa risposta di fonte a chi delinque e non esiste certezza della pena, impongono di rivedere l'applicazione della legittima difesa. Non si tratta di 'dismettere' il ruolo di tutori della sicurezza e lasciare che i cittadini si facciano giustizia da sé, come sostengono alcuni ipocriti che tentano di nascondere dietro un ramoscello problematiche grandi come elefanti, ma semplicemente riconoscere ai cittadini i loro diritti in concreto, e non solo per finta".

Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo la notizia che la Procura di Vicenza ha chiesto l'archiviazione per Graziano Stacchio, il benzinaio finito sotto inchiesta dopo aver sparato contro dei rapinatori armati per difendere la commessa di una gioielleria, uccidendone uno. Dopo aver sparato in aria, visto l'assalto all'esercizio commerciale di Roberto Zancan, a Ponte Di Nanto, ed aver schivato le raffiche di mitra dei banditi, il benzinaio aveva esploso un colpo di fucile colpendo Albano Cassol, uno dei rapinatori.

Fin dall'inizio dell'intera vicenda il Coisp si dichiarò senza riserve dalla parte del benzinaio, partecipando fra l'altro alla manifestazione "Io sto con Stacchio", e tornando a sostenere la necessità di non criminalizzare le vittime di aggressioni e reati predatori ma, anzi, riconoscendo una "legittima difesa - spiega Maccari - al di là di 'fredde' valutazioni concepibili sulla carta, ma non realisticamente applicabili a chi si trova in pericolo ed ha tutte le ragioni per temere della propria vita o di quella dei suoi cari, della sua proprietà, o dei suoi diritti. Ciò in aggiunta all'ovvia valutazione che chi si determina a commettere un reato non può non mettere in conto di subirne eventuali conseguenze. Se si va a rapinare una gioielleria imbracciando un mitra - conclude il Segretario Generale del Coisp tornando alla vicenda che ha coinvolto Stacchio - non potrà mai e poi mai definirsi vittima pur se resta in quel frangente ucciso. Né potrà mai definirsi carnefice chi, suo malgrado, si trova in un contesto del genere, e senza neppure volerlo uccide per il solo fatto di essere intervenuto per difendere altri mettendo a rischio la propria stessa vita".


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