Arcuentu brucia. Il fronte del fuoco non si arrende

foto Facebook: Antonio Fugazzaro

Prosegue senza sosta la bonifica del territorio che ieri è stato colpito dai roghi. Ancora preoccupante la situazione nelle campagne di Arbus sui tre fronti di Arcuentu e di Rio Castangias. Le fiamme, attive fino a notte inoltrata, sono state circoscritte alle prime luci del mattino da due Canadair della Protezione civile, da due elicotteri della Regione sarda e da squadre a terra, ma il fuco ha proseguito la sua azione distruttrice su decine di ettari di bosco ”alla periferia del paese, dove precauzionalmente sono state evacuate alcune case ed un agriturismo”, riferisce all’Adnkronos Gianni Lampis, vicesindaco di Arbus. Sono andate completamente in cenere le  valli di Rio Castangias, Rio Corongiu e Rio Sanna ed e’ andata distrutta la chiesetta della Madonna d’Itria. Mentre sul monte Arcuentu il fronte del fuoco, di oltre due chilometri e costituito da due diversi incendi, e’ stato alimentato dal maestrale ed e’ in fase di spegnimento, come riferiscono dalla sala operativa del corpo forestale regionale. Stanno ancora operando due Canadair, ma le avverse condizioni del mare non consentono agli aerei di pescare in vicinanza dell’incendio e devono compiere un volo di oltre 50 km per rifornirsi d’acqua nello stagno di San Giovanni, ai confini con la provincia di Oristano.

Da quanto si apprende, diversi testimoni hanno riferito che i focolai si sono innescati, quasi a comando, tutti alla stessa ora, alcuni addirittura mentre le squadre a terra operavano per lo spegnimento, ma sono in corso le indagini da parte di Corpo forestale e carabinieri.

Potrebbe essere una mano criminale ad aver pianificato la distruzione di ettari di terra di Sardegna.

Il Comune di Arbus  lunedi’ chiedera’ alla Regione Sardegna il riconoscimento dello stato di emergenza. Secondo le prime stime il territorio ridotto in cenere nel comune di Arbus sarebbe di oltre 1200 ettari di bosco e macchia mediterranea.

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