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Aria di derby

Creato il 17 dicembre 2014 da Ilnazionale @ilNazionale

Toni17 DICEMBRE Una rondine, si sa, non fa mai primavera tuttavia è innegabile che la vittoria esterna di domenica scorsa contro l’Udinese ha quantomeno allontanato gli spettri di una crisi, di gioco e soprattutto di risultati, che iniziava ad assumere contorni francamente preoccupanti. Con i tre punti ottenuti in terra friulana gli uomini di Mandorlini sono riusciti finalmente a ritrovare quella vittoria che mancava oramai da oltre due mesi, riuscendo a fare un deciso passo avanti in classifica. Un successo di estrema importanza che rappresenta una salutare boccata di ossigeno in vista del prossimo appuntamento che vedrà i gialloblù affrontare i “cugini” del Chievo Verona nel più classico dei derby. Nel match disputato contro i bianconeri di Stramaccioni, l’allenatore gialloblù ha forse per la prima volta “rinnegato” parte delle sue certezze affidandosi al 3-5-2, modulo tattico sicuramente più adatto a sfruttare al meglio i giocatori effettivi a sua disposizione. Sugli scudi sale domenica ancora una volta il capitano gialloblù Luca Toni, protagonista di una prova maiuscola, impreziosita dal 300° gol da professionista, un traguardo incredibile, ennesima ciliegina sulla torta di una carriera che definire straordinaria appare quasi riduttivo. Dopo lo svantaggio iniziale siglato da Totò Di Natale, altro “vecchietto” con il vizio del gol – per lui già superato l’invidiabile traguardo delle 200 reti in serie A – il bomber gialloblù, da vero capitano, si è infatti caricato sulle spalle la squadra siglando il pari appena prima del “tea time”, con una rete di pregevole fattura. Nella seconda frazione di gioco, dopo la rete di Christodouloupolos – prova finalmente convincente quella del nazionale ellenico – è stata invece tutta la squadra che con orgoglio e carattere, ha difeso a denti stretti l’importante risultato.

Finalmente quindi una prova che ha visto i gialloblù dare decisi segnali di risveglio, dopo questo periodo dove Toni & c. sembravano aver improvvisamente smarrito lo smalto di inizio stagione. Nella settimana che ha preceduto il match contro i bianconeri brava è stata la società – in primis il presidente Setti e il diesse Sogliano – nel ribadire la fiducia al proprio tecnico, sgomberando il campo dalle poco simpatiche voci che vedevano, in caso di una nuova sconfitta, addirittura Francesco Guidolin, appostato dietro l’uscio di casa, pronto a raccoglierne l’eredità. La squadra di Mandorlini ha invece risposto ai gufi – che vi assicuro non erano pochi – con una vittoria fondamentale in chiave salvezza, in un campo dove vincere non è mai stato facile per nessuno. Ora, prima della consueta sosta per le festività natalizie, ultimo importante appuntamento dell’anno solare rappresentato dalla sfida stracittadina contro il Chievo. I cugini, reduci dalla sconfitta casalinga patita nel posticipo di lunedì sera contro l’Inter, si presentano all’appello sicuramente in buona salute, reduci da una striscia di cinque risultati utili consecutivi, interrotti solo dal capitombolo, per certi versi immeritato, subito contro i nerazzurri. La “cura Maran” – subentrato da qualche settimana a Eugenio Corini – sembra iniziare a dare i suoi frutti visto che la squadra clivense è tornata da poco in “linea di galleggiamento”, appena fuori dalle sabbie mobili della retrocessione.

Il derby di domenica, forse per la prima volta nella sua storia, assume stavolta i contorni di una vera e propria sfida salvezza. Da una parte i gialloblù, intenzionati ad uscire definitivamente dal tunnel, dall’altra i clivensi, altrettanto desiderosi di riprendere il cammino dopo la recente sconfitta. Come un derby che si rispetti non manca poi la sfida nella sfida che vede questa volta protagonisti i due presidenti: prendendo spunto dall’agognato e contrastato pretesto della scala – da sempre simbolo dei gialloblù ma oggetto secondo molti di uso “improprio”, ma non certo illegittimo da parte dei clivensi – non hanno disdegnato battutine reciproche. Il pareggio sembrerebbe il risultato in grado di accontentare entrambi tuttavia c’è da giurarsi che tutte e due le contendenti vorranno fare propria l’intera posta. Giusto per la cronaca ricordiamo simpaticamente che le squadre scenderanno in campo all’ora di pranzo (12.30) , obbligando i veronesi a rinunciare al tradizionale appuntamento domenicale di bollito e pearà, da sempre piatto che accomuna gli abitanti della città di Giulietta. Una rinuncia per la quale tutti sperano ne valga veramente la pena. In ogni caso, divagazioni culinarie a parte, l’auspicio generale è che si possa assistere ad una bella partita in grado di divertire tutti i presenti sugli spalti del Bentegodi. E naturalmente, vinca il migliore….

Enrico Brigi
twitter @enrico_brigi

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