Magazine Serie TV

Aria Di Libri | #12 “Jane Eyre” – di Charlotte Brontë

Creato il 13 ottobre 2015 da Parolepelate

Mi vergogno un po’ ad ammettere che il primo approccio a questa storia l’ho avuto grazie a un film e non al libro. Correva l’anno… non mi ricordo, parliamo di anni e anni fa. Il film era quello del 1996, con Anna Paquin che interpretava una giovane Jane, Charlotte Gainsbourg la sua versione adulta e William Hurt invece prestava il volto a Edward Rochester. Mi vergogno ad ammettere anche che questo primo approccio fu così disastroso che io odiai la storia: ero piccola e la scena in cui vengono tagliati i capelli a lei e Helen mi ha tormentata per anni, giuro.

Ho rivisto il film qualche anno fa, ormai grandicella, e l’ho decisamente rivalutato, così mi son detta: quasi quasi leggo il libro. E l’ho fatto, per fortuna!

Non so nemmeno da dove partire per descrivervi questo romanzo, perché c’è tutto: c’è amore, c’è passione, c’è forza, speranza, e anche una dose di sfiga. È riuscito a conquistarmi fin dalle prime righe perché io adoro i romanzi di formazione, adoro conoscere i personaggi fin da bambini e vederli crescere pagina dopo pagina, ma siccome il mondo è bello perché è vario riconosco che non tutti potrebbero apprezzarlo e magari considerare l’inizio della storia un po’ noioso. Vi consiglio di non lasciarvi scoraggiare da questo inizio un po’ pesante, perché innanzitutto non è messo lì a caso ma serve a farvi entrare in contatto con la realtà nella quale vive Jane – una realtà per niente facile, che vi farà rivalutare la vostra infanzia in maniera decisamente positiva – non è nemmeno tanto lunga e poi, quel che viene dopo ripagherà tutti i vostri sforzi.

Aria Di Libri | #12 “Jane Eyre” – di Charlotte Brontë

Jane è un personaggio raro, una ragazza come non ne vengono più descritte. Il romanzo è in prima persona, e lei si rivolge direttamente al lettore rendendo la storia più una lettera indirizzata a voi, meno distaccata. Vi sembrerà di ascoltare la storia di una vostra amica. Jane è una persona normale, una ragazza senza particolari capacità o bellezza, o almeno è così che si descrive lei, ma anche se così fosse non possiamo non attribuirle una forza straordinaria che deriva dalla sua esperienza passata e dal modo in cui è riuscita a superare tutto questo. Jane Eyre per me rappresenta il coraggio: il coraggio di trovare sempre la forza di vivere, il coraggio di mettere la propria morale davanti a tutto, persino all’amore della tua vita, il coraggio di non lasciarsi abbattere, di non essere bugiarda e di non perdere la fiducia nel prossimo nonostante questi faccia di tutto per fartela perdere, dell’importanza dei valori, della determinazione. Per me Jane Eyre rappresenta la forza del perdono, vero e sincero, quello più difficile da ottenere e dare.

Edward Rochester – fun fact, indovinate Edward di Twilight a chi deve il suo nome? – è invece l’altro grande personaggio del libro. Lo vediamo sempre con gli occhi di Jane e non possiamo fare a meno di innamorarcene a ogni pagina, insieme a lei. Tutte le lettrici del mondo sognano di avere accanto Mr Darcy, ma io invece sospiro quando penso a Rochester, con tutti i suoi pregi e difetti. Non so perché: non è bello, ma è affascinante; è intelligente e arguto, ma almeno all’inizio se ne serve per “burlarsi” di Jane; con lui è tutto un “ma perché si comporta così se non gli importa niente di me?” e non si può fare a meno di pensare a lui e al suo comportamento sempre, ovunque e comunque; Jane stessa, più e più volte, sembra quasi dire “ma chi me l’ha fatto fare di innamorarmi di un insensibile così?” e tu le dai pienamente ragione… però poi ci sono quei gesti, quelle piccole cose, che non puoi fare a meno di notare, e poi capisci che c’è sempre stato qualcosa sotto, qualcosa di così potente che ti basta stare lì ad aspettare perché presto tutto salirà a galla con la forza di un geyser.

E poi c’è così tanta passione tra loro, non in senso fisico, ma nelle parole, nel modo in cui si guardano e si parlano, persino quando litigano. C’è amore, ma c’è anche dolore, distacco e paura. C’è persino l’elemento gotico, un mistero da risolvere, passi del libro che se siete fifone come me vorrete leggere con la luce accesa, e tanti personaggi secondari che lasceranno, chi più chi meno, la loro impronta su di voi.

Dunque, se siete fan dei classici e questo manca alla vostra libreria, acquistatelo e non ve ne pentirete. Come sopra, se siete fan delle storie romantiche ambientate nell’Ottocento, se vi piacciono i romanzi di formazione e se vi piacciono le eroine di un’altra epoca. Lasciate stare se preferite romanzi moderni e… non lo so, davvero, adoro così tanto questo libro che lo consiglio praticamente a chiunque. Anche a chi l’ha già letto o a chi odia leggere, così, giusto per diffondere il verbo di Jane Eyre. Vi lascio la mia citazione preferita, presa dalla traduzione che ho io (la prima volta lessi una versione più vecchia, di qualche anno fa, che era diversa e sinceramente la preferivo, ma purtroppo non riesco a ricordarla parola per parola e quindi mi accontento di questa. Magari un giorno torno a scuola e rubo quella versione che mi piaceva tanto dalla biblioteca…) e vi do appuntamento alla prossima :D

“I must, then, repeat continually that we are forever sundered – and yet, while I breathe and think, I must love him.
Devo dunque ripetere di continuo che siamo separati inesorabilmente: pure, finché ho respiro e vita, non posso non amarlo”.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog