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Arma letale – Saga completa

Creato il 14 gennaio 2014 da Nehovistecose

Arma letale

(Lethal Weapon)

Locandina

Regia di Richard Donner

con Danny Glover (Roger Murtaugh), Mel Gibson (Martin Riggs), Gary Busey (Signor Joshua), Mitchell Ryan (Generale McAllister), Tom Atkins (Michael Hunsaker), Darlene Love (Trish Murtaugh), Traci Wolfe (Rianne Murtaugh), Steve Kahan (Capitano Murphy), Mary Ellen Trainor (Dottoressa Stephanie Woods), Al Leong (Endo).

PAESE: USA 1987
GENERE: Poliziesco
DURATA: 110’

Los Angeles. Il sergente nero Murtaugh della squadra omicidi si ritrova in coppia col bianco Riggs, che ha pulsioni suicide dopo la morte della moglie ma è infallibile con la pistola. Dopo qualche difficoltà nei rapporti personali, i due si troveranno a combattere un’organizzazione di ex berretti verdi che traffica eroina dall’Asia…

Primo capitolo di una delle saghe poliziesche più note di tutti i tempi, che lanciò Mel Gibson e la moda del poliziotto bianco-poliziotto nero. Raro caso di film che appartiene in egual misura a tre persone diverse: Donner (regista), Shane Black (sceneggiatore), Joel Silver (produttore). Al primo si deve l’azione indiavolata e lo stile incisivo ed estetizzante, a suo modo d’autore; al secondo la (fortunata) miscela basata su un buon 70 % di azione violenta e il restante 30 sull’ironia; al terzo, e qui si arriva immancabilmente ai difetti, lo spirito reazionario (i protagonisti sono TUTTI reduci del Vietnam, Riggs prova piacere a uccidere) e le frequenti incursioni nell’americanata più becera. Ma è un’americanata paradossalmente genuina, godibile, che coinvolge, diverte e appassiona. Evidenti i debiti (ad esempio col Walter Hill di 48 ore), ma la scelta di indugiare su famiglia e vita privata dei protagonisti funziona. Il successo al botteghino fu talmente vasto che la triade Donner-Black-Silver si garantì la possibilità di girare ben tre seguiti. E, nel bene e nel male, i film “alla Arma Letale” diventarono un vero e proprio sottogenere del giallo poliziesco d’azione. La frase continuamente ripetuta da Murtaugh (“sono troppo vecchio per queste stronzate”) è entrata a far parte dell’immaginario collettivo, così come la celeberrima sequenza in cui Riggs salva un maniaco suicida gettandosi insieme a lui. Belle musiche di Michael Kamen ed Eric Clapton. Donner si conferma regista decisamente superiore ai film che fa.

Voto
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 Arma letale 2

(Lethal Weapon 2)

Locandina

Regia di Richard Donner

con Mel Gibson (Martin Riggs), Danny Glover (Roger Murtaugh), Joe Pesci (Leo Getz), Joss Ackland (Arjen Rudd), Patsy Kensit (Rita van den Haas), Derrick O’Connor (Peter Vorstedt), Steve Kahan (Capitano Murphy), Darlene Love (Trish Murtaugh), Traci Wolfe (Rianne Murtaugh), Jenette Goldstein (Megan Shapiro), Mary Ellen Trainor (Dottoressa Stephanie Woods).

PAESE: USA 1989
GENERE:
Poliziesco
DURATA:
114’

Incaricati di scortare un logorroico testimone, i due agenti del primo film si ritrovano ad indagare su un losco e razzista ambasciatore sudafricano che sfrutta il proprio passaporto diplomatico per trafficare grosse quantità di droga…

Secondo capitolo della saga, girato, visto il successo, a ridosso del primo (1987). Squadra che vince non si cambia: Donner regista, Shane Black sceneggiatore (con Warren Murphy) e Joel Silver produttore. La formula è la stessa del primo, ma riletta secondo i gusti del pubblico: meno violenza, più azione forsennata e molta, molta più ironia. Merito dell’inserimento del simpatico personaggio di Leo (uno strepitoso Pesci), ma anche di una sceneggiatura che non si prende troppo sul serio e impila, una dietro l’altra, una serie di trovate gustose che non temono di svelare la propria parentela con la logica dei cartoon (non a caso, quando all’inizio appare il logo della Warner Bros, si sente qualche nota della sigla dei Looney Tunes). Inseguimenti mozzafiato, dialoghi irresistibili, frecciate satiriche contro il razzismo USA e almeno due sequenze (quella in cui Murtaugh scopre una bomba sotto il water e quella in cui va al consolato sudafricano) da antologia. La regia di Donner, “ritmica”, notturna e ricercata, è grande sia nelle sequenze d’azione che in quelle “d’attesa”. Almeno nella prima parte, la migliore, nessuna traccia (menomale!) dello spirito reazionario tipico delle produzioni Silver. Geniale il fatto che la “normale” famiglia americana sia rappresentata dai neri Murtaugh, col bianco Riggs nella parte del disagiato “adottato”. Certo, resta cinema pensato esclusivamente per mangiatori di popcorn, ma avercene!

Voto

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Arma letale 3

(Lethal Weapon 3)

Locandina

Regia di Richard Donner

con Mel Gibson (Martin Riggs), Danny Glover (Roger Murtaugh), Joe Pesci (Leo Getz), Rene Russo (Lorna Cole), Stuart Wilson (Sergente Jack Travis), Steve Kahan (Capitano Murphy), Darlene Love (Trish Murtaugh), Traci Wolfe (Rianne Murtaugh), Damon Hines (Nick Murtaugh), Mary Ellen Trainor (Dottoressa Stephanie Woods).

PAESE: USA 1992
GENERE:
Poliziesco
DURATA: 118’

Questa volta la coppia di sbirri di Los Angeles – di cui uno, il nero Murtaugh, alle soglie della pensione – deve  vedersela con un ex poliziotto che vende armi ai giovani neri del ghetto. Ad aiutarli, l’agente immobiliare Leo Getz (già visto nel capitolo precedente) e la bella agente della disciplinare Cole, che mette in subbuglio i sensi di Riggs…

Terzo capitolo della saga, il primo senza lo “storico” sceneggiatore Shane Black, sostituito da Jeffrey Boam e Robert Mark Kamen. Rispetto ai precedenti, violenza azzerata e piede sull’acceleratore dell’azione e dell’ironia. Il primo era un poliziesco d’azione violenta con siparietti da commedia, questo è una commedia d’azione travestita da poliziesco. Pur nella sua prefissata inverosimiglianza (Riggs e Murtaugh sono sempre nel posto giusto al momento giusto), resta un divertissement godibile e fracassone che, nonostante le ripetizioni, tiene botta per quasi due ore senza sbadigli. Merito degli attori, ma anche di una sceneggiatura che tiene conto delle psicologie dei personaggi e non ha paura di prendersi in giro, come dimostra la scena in cui la poliziotta dice alla coppia “sembrate un incrocio tra Scuola di polizia e Gianni e Pinotto”. La regia di Donner è meno fascinosa che negli altri episodi (questo è ambientato praticamente tutto di giorno), ma nelle scene d’azione è sempre inarrivabile. Da antologia la scena in cui Riggs si rifiuta di uccidere un cane da guardia (“cristiani sì, cani no”) e da non perdere la breve sequenza dopo i titoli di coda. In nome del politically correct, la frase cult di Murtaugh “sono troppo vecchio per queste stronzate” diventa, nel doppiaggio italiano, “sono troppo vecchio per queste cose”. Musiche, come negli altri, di Eric Clapton, Michael Kamen e David Sanborn.

Voto

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Arma letale 4

(Lethal Weapon 4)

Locandina

Regia di Richard Donner

con Mel Gibson (Martin Riggs), Danny Glover (Roger Murtaugh), Joe Pesci (Leo Getz), Rene Russo (Lorna Cole), Chris Rock (Lee Butters), Jet Li (Wah Sing Ku), Steve Kahan (Capitano Murphy), Kim Chan (“Zio” Benny Chan), Darlene Love (Trish Murtaugh), Traci Wolfe (Rianne Murtaugh), Damon Hines (Nick Murtaugh), Mary Ellen Trainor (Dottoressa Stephanie Woods).

PAESE: USA 1998
GENERE: Poliziesco
DURATA: 127’

Promossi capitani e in attesa di diventare rispettivamente nonno e papà, Murtaugh e Riggs si mettono sulle tracce di una gang cinese che traffica schiavi…

Quarto capitolo della saga familista-poliziesca più famosa d’America, undici anni dopo il primo e sei dopo il terzo. La componente ironica, che si è esponenzialmente allargata tra un episodio e l’altro, raggiunge qui livelli mai visti: più che Gianni e Pinotto, sarebbe giusto citare Bud Spencer e Terence Hill. Ormai siamo dalle parti della sit-com, e non soltanto per la presenza del logorroico comico televisivo Chris Rock nel ruolo del genero di Murtaugh, bensì anche per il continuo ricorso a battutine e battutacce, a situazioni sull’orlo della farsa e ad un canovaccio poliziesco che è solo un pretesto per incollare le gag comiche. La sceneggiatura di Channing Gibson tradisce forse lo spirito della saga, ma ha il merito di non prendersi troppo sul serio e di inventarsi sequenze inaspettate (molto bella quella con Riggs e Leo al cimitero). Come gli altri tre, più degli altri tre, il film appartiene, più che agli attori, ai cascatori, agli stuntman, agli addetti degli effetti speciali. La regia di Donner, almeno nelle scene d’azione, resta il non plus ultra, ma gli antichi fasti autoriali sono lontani, nonostante abbia imparato la lezione di Hitchcock secondo cui per non sbagliare un film non si deve sbagliare il cattivo. Il finale sembra tirato fuori direttamente da una puntata di Happy Days, ma questo quarto capitolo resta una conclusione coerente con gli episodi precedenti. Musiche ancora una volta di Michael Kamen, Eric Clapton, David Sanborn. Da non perdere i titoli di coda, in cui passano le foto di lavorazione di tutti e quattro i film. L’eventualità di un quinto capitolo è stata accantonata in seguito al netto rifiuto di Gibson nel parteciparvi.

Voto



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