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Arrestato il cognato di Elisabetta Gregoraci

Creato il 09 marzo 2012 da Ovverosia
Arrestato il cognato di Elisabetta Gregoraci
Secondo gli accertamenti nell'inchiesta denominata 'Ceralacca', i funzionari pubblici consentivano agli imprenditori di accedere alla cassaforte dove erano conservate le offerte delle varie ditte che partecipavano alle gare di appalto. Gli imprenditori prendevano tutto l'incartamento e lo portavano nei loro uffici dove, dopo avere rimosso la ceralacca sulla busta (da qui il nome dell'operazione), controllavano le offerte degli altri e inserivano la propria che risultava quindi la migliore. Poi richiudevano la busta e la sistemavano al suo posto in cassaforte. Così facendo, i quattro imprenditori riuscivano ad aggiudicarsi le gare di appalto.
I provvedimenti cautelari sono stati emessi nei confronti di Giuseppe Bagalà, nato a Gioia Tauro il 19.3.1957; Carmelo Bagalà, nato a Gioia il 25.11.1959; Francesco Bagalà, nato a Gioia Tauro il 4.1.1990; Giuseppe Bagalà, nato a Gioia Tauro il 16.1.1988; Mario Italo Torresani, nato a Milano il 30.12.1958, responsabile dell’ufficio gare e appalti della Sorical di Catanzaro; Domenico Lamonica, nato a Catanzaro il 6.6.1980 segretario dell’ufficio gare e appalti della Sorical di Catanzaro; Antonio De Clariti Stresa, nato a Reggio Calabria il 24.8.1957; dipendente della Provincia di Reggio Calabria; Luigi D'Amico, nato a Reggio Calabria il 11.10.1947, dipendente della Provincia di Reggio Calabria; Antonio Scaramuzzino, nato a Lamezia Terme il 20.10.1981, funzionario Sorical (cognato di Elisabetta Gregoraci, nella foto insieme sua moglie Marzia, sorella di lady Briatore).
Nello specifico – spiegnao i militari della Finanza – «erano sempre gli stessi ad aggiudicarsi gli appalti banditi dalla Suap di Reggio Calabria e questa circostanza ha richiamato l'attenzione degli inquirenti.
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