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Arrigoni, eroe precario.

Creato il 16 aprile 2011 da Calcifer

In queste situazioni la logica vorrebbe che ci si ponga una domanda: come è possibile morire per mano di un popolo che si è cercato di salvare? Come è possibile morire per mano palestinese?
Effettivamente questa è la domanda che si son poste le Ong italiane che operano in Palestina. Domanda dettata più che altro dall' incredulità, per un fatto tanto efferato, quanto incomprensibile.
L'uomo dalle braccia forti, quello che andava coi contadini e i pescatori a protestare col rischio di beccarsi una pallottola israeliana. Come è possibile che una persona che si spendeva così coraggiosamente, con questa passione, un uomo di pace tra la gente, sia stato ucciso?
Ricorda una storia di tanti anni fa, che pian piano è diventata un mito, un culto, una religione. Un uomo di pace martire per mano del popolo che più ha aiutato in vita. Una storia accaduta duemila anni fa e che ha per simbolo la croce. In un mondo sempre più violento e impazzito, parlare d'Amore può essere molto pericoloso, perchè impaurisce le menti che non hanno più speranze e che, ogni giorno,  si nutrono di orrore e odio, vivendo in una terra contesa con un esercito straniero, dove è impossibile uscire da una spirale che cresce e nutre se stessa.
Il messaggio nascosto tra le righe di queste storie è quello che più frequentemente ha caratterizzato i discorsi degli uomini di pace: l'urgenza assoluta di Amore!  Urge che essere "umani" abbia per significato, chiaro ed univoco, la capacità e la sensibilità di risolvere tutto senza la violenza, e anche nelle peggiori situazioni bisogna "restare umani", avere la capacità del perdono e dell'amore.
Non bisogna dimenticare che non è mai un popolo ad uccidere qualcuno, non è una responsabilità collettiva, la colpa è di singoli uomini con la mente accecata dall'odio e dal rancore.
Arrigoni fino a pochi giorni fa era un ragazzo italiano di oggi, precario e determinato a dare il meglio di se, che aiutava persone in difficoltà lontano da casa, anche raccontando nel suo blog  quello che viveva nella striscia di Gaza. Adesso è a buon merito un eroe perchè il suo messaggio, il suo esempio andranno, si spera per il bene dell'umanità, molto lontano.
Dal suo blog in merito alle recenti violenze a Gaza: "Se il mondo "civile" tace e volta ignobilmente le spalle dinnanzi a questa tragedia, noi che ci consideriamo ancora umani, membri di una sola stessa famiglia che è l'umanità intera, faremo di tutto per fermare questa emorragia, occorre far presto,
è un'emergenza."Arrigoni, eroe precario.

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