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Arriva la mega multa per gli alberghi pirata

Da At
Arriva la mega multa per gli alberghi pirata
Nell'estate del 2010 le cronache riportarono con giustificato clamore le vicende legate ad alcuni alberghi di Rimini, che misero a dura prova la reputazione di tutto il settore. Sembrava che qui tutti fossero impazziti e che la riviera si fosse trasformata in una trappola per turisti. Non uno, bensì tre hotel erano finiti nell'occhio del ciclone per aver perpetrato ogni genere di nefandezza, ai danni dei loro ospiti e del personale che ci lavorava: clienti intossicati, dipendenti non pagati così come i fornitori. Si trattava dell' Hotel Mosè e dell'Hotel Zodiaco di Torre Pedrera e dell'Hotel Maracaibo di Rivazzurra. Intestati a società diverse, facevano capo ad un unico tour operator, il Costa Romagna Hotels (è evidente che il nome Costa non porta fortuna) il quale a sua volta risulta in quota alla società Royal Holiday.Ora è arrivato il conto da parte dell'ispettorato del lavoro che ha concluso le verifiche ed è un conto salato, di poco meno di 1 milione di euro.Per come la vedo io, è troppo poco. Non mi riferisco all'ammontare della sanzione ma al fatto che una multa, seppur pesante, non basta. Bisognerebbe impedire che certi soggetti (persone o società) possano continuare ad operare quando dimostrano di volerlo fare al di fuori di ogni legge e di ogni controllo, inseguendo il solo scopo del guadagno ad ogni costo.
I clienti e i dipendenti di quegli alberghi si sono imbarcati senza saperlo su imbarcazioni pirata e sono stati depredati di tutto: del diritto di trascorrere una bella vacanza o almeno di ottenere il servizio pagato, di quello di essere retribuiti per il lavoro svolto, del rispetto e della salute in qualche caso.
Nulla è successo per caso. Alla base di tutto c'era una politica di gestione ben precisa che non è esagerato definire criminale (e chissà che non si scopra che la criminalità organizzata c'entri davveri in questa storia): tra il personale dipendente solo i cuochi venivano pagati, tutti gli altri non hanno visto un euro e parliamo di un centinaio di persone. Stesso discorso per i fornitori. La ricostruzione del quadro complessivo è stata possibile grazie alla collaborazione dei direttori delle strutture, proprio come avviene con i "pentiti".
Per quanto spiacevole, credo che questa vicenda ci abbia anticipato lo scenario verso cui siamo diretti, a meno di non prendere gli adeguati provvedimenti. In un certo senso si è trattato di un avviso di allarme.
La crisi concentrerà sempre più strutture nelle mani di società o di gruppi. La gestione dei singoli è già in grande sofferenza ed è destinata a calare sempre di più. La gestione familiare che ha fatto le fortune della riviera romagnola non sarà più la regola del settore. Questo non vuol dire che non si possa fornire un servizio decente ma chi vuole andare in vacanza solo per essere trattato con decenza? Le vacanze degli altri

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