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Ars: un Parlamento di indagati

Creato il 28 giugno 2011 da Giorgiocaccamo
Se volessimo metterla in termini matematici scherzosi, la formula è semplice. P/G = I. Il rapporto tra politica e giustizia? È dato dal numero dei politici indagati! La matematica non è un'opinione e i 27 (ventisette) deputati regionali siciliani indagati dal 2008 a oggi, sul totale dei 90 (novanta) dell'Ars, svelano che a metà legislatura circa un terzo dei parlamentari di Palazzo dei Normanni è stato almeno iscritto nel registro degli indagati.

Ars: un Parlamento di indagati

Un sobrio ed "onorevole" Cateno De Luca

L'ultimo, fresco di giornata, è Cateno De Luca, vulcanico sindaco di Fiumedinisi (ME), già Mpa e poi stakanovista dei cambi di casacca e di gruppi parlamentari, prima di approdare a Sicilia Vera, movimento in realtà fondato da lui stesso e il cui presidente onorario è il sindaco di Ragusa, Nello Dipasquale. De Luca è ai domiciliari per tentata concussione e falso. Sale dunque a quattro il numero degli arrestati a partire dal mese di novembre: prima era toccato a Fausto Fagone (Pid) coinvolto nell'inchiesta Iblis (che riguarda anche il presidente Lombardo), poi a Gaspare Vitrano (Pd) per una storia di tangenti, infine a Riccardo Minardo (Mpa) per truffa ai danni di Stato e Unione europea. E lo stesso Lombardo è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, anche se il recente stralcio potrebbe concludersi in archiviazione. Tra gli indagati c'è pure Franco Mineo (Forza del Sud, Fds), ritenuto prestanome dei boss dell'Acquasanta di Palermo. Neanche una settimana fa, poi, l'aula ha salvato Santo Catalano (Pid) dalla decadenza per "incandidabilità originaria": aveva patteggiato una condanna in appello.
Ventisette su novanta fa 30%. Quasi un terzo. Un deputato regionale su tre. In una legislatura nata dalle elezioni del 2008 dopo le dimissioni di Totò Cuffaro, condannato per mafia. La notizia è che sono dunque 27 i deputati indagati, arrestati o rinviati a giudizio. Ho provato a stilare una lista, anche se il numero è variabile, tra archiviazioni, dimissioni e subentri. Finora ne ho individuati 26:
- Raffaele Lombardo (Mpa, presidente della Regione)
- Francesco Cascio (Pdl, presidente dell'Assemblea)
- Fausto Fagone (Pid) [domiciliari]
- Gaspare Vitrano (Pd) [divieto di soggiorno in Sicilia]
- Riccardo Minardo (Mpa) [domiciliari]
- Santo Catalano (Pid) [patteggiamento condanna a due anni]
- Cateno De Luca (Sicilia Vera) [domiciliari]
- Giovanni Cristaudo (Alleati per la Sicilia)
- Giuseppe Federico (Mpa)
- Michele Cimino (Fds) [richiesta di archiviazione]
- Giuseppe Buzzanca (Pdl) [condannato a sei mesi]
- Fabio Mancuso (Pdl)
- Salvino Caputo (Pdl) [condannato a due anni]
- Giuseppe Arena (Mpa)
- Marco Forzese (Udc)
- Nino D'Asero (Pdl)
- Elio Galvagno (Pd)
- Salvatore Termine (Pd)
- Mario Parlavecchio (Udc)
- Giovanni Di Mauro (Mpa)
- Giuseppe Gennuso (Mpa)
- Rudy Maira (Pid)
- Riccardo Savona (Alleati per la Sicilia)
- Giuseppe Picciolo (Pd)
- Paolo Ruggirello (Mpa) [archiviato]
- Alessandro Aricò (Fli) [archiviato]
Si è aggiunto alla lista anche Giuseppe Sulsenti (Mpa), sindaco di Pozzallo e subentrato all'Ars al posto di Riccardo Minardo. Su di lui è in corso un'indagine per abuso d'ufficio relativa alla sua attività di amministratore.
Prima era l'Udc il partito con più esponenti indagati e il reato più contestato era il concorso esterno in associazione mafiosa. Quello previsto dall'articolo 416-bis introdotto da Pio La Torre. Adesso i reati sono tanti e vari. Ma di sicuro non hanno nulla a che vedere con la storia del primo deputato regionale arrestato in Sicilia. Si chiamava Gino Cortese, era comunista e fu fermato nel 1948 durante una manifestazione antifascista.

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