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Arte e "follia"

Creato il 16 gennaio 2012 da Gabrella
Arte e
L'arte è invenzione, creatività, rottura degli schemi. La follia è ripetizione, fissazione, terrore di vivere, a volte violenza.Arte e follia non sono una coppia, possono qualche volta farsi compagnia ma non c'è un rapporto preferenziale fra loro. L'arte è un evento spesso piacevole e interessante mentre la follia è una condizione di vita difficile e dolorosa.In questo contesto do al termine "Follia" uno statuto clinico, la definisco come patologia nella quale l'individuo è imprigionato dal suo stesso modo di pensare e di agire. Tutti gli individui che hanno una forte immaginazione e lavorano molto con la fantasia possono effettivamente creare opere nell'ampio contenitore delle arti, la storia delle arti visive e letterarie conosce parecchie persone che hanno raggiunto una grandezza e un riconoscimento, magari postumo, universale. Sono individui che riescono in qualche modo ad organizzare la loro dimensione immaginativa, le loro proiezioni deliranti e a costruire un'opera che pacifica, rappresentando la loro follia rendendola più tollerabile. 

L'arteterapiaè un'esperienza che pone al centro della sua pratica il fenomeno espressivo. Leemozioni e gli affetti vengono veicolati sulla tela attraverso l'azione dellenostre mani e tali azioni oltre a liberare e a diminuire i nostri grovigliemotivi interiori promuovono un vero e proprio discorso simbolico in cui noi cirappresentiamo. Questa è' una tecnica molto utile e funzionale nella cura dellepsicosi e dei disturbi di personalità dell'età adulta.Quandosi parla di arte terapia in psichiatria si parla di una disciplina internaall'area di cura riabilitativa. Riabilitazione nel significato di “rianimazione”ossia ricominciare a pensare, fare circolare nuovamente dei pensieri per ricostituireun'anima.Arte e L’arteterapia,esattamente come l'arte rende visibile ciò che non lo è, rende visibile quelche non è visibile e dà forma a quel contenuto interno, nella sua dimensioneemotiva e affettiva.Qual'èla dimensione di un contenuto affettivo ed emotivo? Può essere corporea,somatica, sono emozionato e sudo oppure ho le palpitazioni. C’è un effettosomatico che riguarda il corpo che non dice nulla però dell'emozione che provo.Sudo, ho il cuore che scoppia, a quale emozione si riferisce? Paura, gioia,dolore, rabbia, amore, etc. Bisogna provare a dare un nome, a nominare e adefinire le emozioni che il mio corpo rappresenta cosi bene.Nellamisura in cui indico con la parola qualcosa che percepisco, definisco unaconnotazione che è per certi aspetti è un fermo immagine. Il fermo immagine èuna dimensione di forma simbolica, è una simbolizzazione.Nellepsicosi gravi come possono esserlo le schizofrenie, le rappresentazioni pittoriche,scultoree, grafiche non sono delle rappresentazioni di qualcosa come invecepossono esserlo per noi. Peril soggetto schizofrenico che configura visivamente questa cosa, la cosa non èuna rappresentazione di se stesso ma è lui stesso. In questo essere la cosa chefa' sul foglio riesce a visualizzare per la prima volta se stesso come in unasorta di specchio. L'altra fondamentale caratteristica della forma visiva è cheoltre a vederla posso toccarla con le mie mani perché è una formatangibile che ha uno spazio fisico sul foglio.Arte e È unaforma in cui il “paziente” per la prima volta riesce a vedere qualcosa di sestesso perché comincia a esserci una minima relazione con l'arteterapeuta, cheè accanto a lui.Il“paziente” può così cominciare ad amare qualcosa che vede estraneo ed esterno alui attraverso l’apprezzamento e la considerazione dell’arteterapeuta chericonosce, considera, apprezza e tocca la forma dell'oggetto raffigurato.Ciòche avviene è la stessa cosa che accade a un bambino piccolo che vede qualcosaall’esterno della propria forma corporea e comincia a visualizzare e a toccare,realizzandolo come oggetto solo se qualcun altro lo riconosce come tale,amandolo e apprezzandolo o al limite anche rifiutandolo. Diventa un oggettobuono o cattivo, bello o brutto, amichevole o nemico, a seconda che l'altro loindichi favorevolmente o meno. Lui ascolta, sente se c’è un legame di fiduciacon l’altro, a poco a poco inizia il processo esperienziale di incontrare unaltro e attraverso l'altro comincia ad avere qualche considerazione di sestesso.Questoè il lento processo che avviene in un lavoro di arteterapia con la schizofrenia.Essereschizofrenici vuol dire non esserci, non esserci su un piano dellacomunicazione verbale, vuol dire non avere una propria definizione del propriocorpo. Il proprio corpo può essere vissuto in una dimensione persecutoria. Cipossono essere rappresentazioni immaginifiche dello stomaco o delle parti delcorpo che parlano che non vengono concepite più come organi interni ma comedelle forme estranee alla persona.Altritratti della schizofrenia sono le allucinazioni visive e uditive, una chiusurasempre più ermetica della persona e un comportamento ripetitivo come fumare 100sigarette al giorno e ingurgitare caffè con modalità compulsive.Lafollia è una grande normalità delirante, la follia è fissazione, coazione,disperazione silenziosa e chiassosa. Quandoabbiamo a che fare con la disintegrazione, abbiamo a che fare con una personache non si considera persona perché non si percepisce come tale, il fatto didisegnare e di rappresentare una forma sulla tela significa che io riesco asentirmi io e a avere una minima percezione di me mediante la forma che ho rappresentatosulla tela e se questa forma viene riconosciuta, 'amata', posso reintegrarlacome amore di me. Posso cominciare a volermi bene attraverso questa forma.Molto semplicemente è la costruzione di quel fondo originario che è il nucleonarcisistico primario che un individuo dovrebbe 'avere con sé' fin dalla sua nascita. Questo nucleo narcisistico è un'eredità biologica, organica, eculturale,psichica,  della famiglia di appartenenza, madri, padri, nonni, etc.concorrono a costruire quello spazio di accoglienza e di vita che è ilprincipale nutrimento per dare esistenza alla persona...non si vive di solopane ma anche di qualcosa d'altro, nonostante il nutrimento biologico siafondamentale. Posso finalmente sentirmi 'cosa buona' e quindi in prospettivacominciare a volermi bene, a difendermi per proteggermi, a vivere. Nellapsicosi questo  nucleo narcisistico è bucherellato o molto raffazzonato.Il canale visivo è dunque in questi casi fondamentale perché ha una maggiorecapacità di comunicazione rispetto a quello verbale in quanto costruisceforme  che possono dare avvio a un processo di simbolizzazione nellapersona.Sifa arte quando ci si libera da stessi e dalla propria condizione di sapere quelche siamo. L’arte è una grande elaborazione della nostra vita interiore.

 “Ciò che a mio avviso l'uomo vuole di generazione in generazione  èreinventare  i modi nei quali l'apparenza può essere prodotta e riportatasul suo sistema nervoso più violentemente, più immediatamente di quantosia stato fatto in precedenza perché ciò è già diventato una soluzioneassorbita. Così ogni generazione deve reinventare l'apparenza”. F.Bacon

_________________________________________________Liberamentetratto da:http://www.disturbipsichici.it/arte-e-follia  Dott. Giovanni Castalditutte le immagini sono lavori di Gi.Bi tratte da: http://www.disturbipsichici.it/categorie-di-arte-e-follia-gg/52-arteterapia/334-sperimentando-larteterapia-gibi

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