Arvedi, tre contenziosi fiscali in Corte di Cassazione

CREMONA Non si è ancora concluso il triplice contenzioso tra l’Agenzia delle Entrate e l’acciaieria Arvedi. L’industria siderurgica ha ricevuto, come spiega la relazione di bilancio del 2013, una serie di avvisi di accertamento da parte della stessa Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanzia, che hanno compiuto verifiche fiscali riguardanti gli anni d’imposta 2004, 2005 e 2006. Si tratta di tre casi distinti fra loro, per ciascuno dei quali l’Arvedi ha presentato ricorso.

Il Fondo rischi dell’industria siderurgica indica una somma di 559mila euro per la definizione dei tre contenziosi.

Per quel che riguarda le tasse da pagare sul 2004 l’acciaieria ha subito un secondo esito negativo due anni fa da parte della Commissione tributaria provinciale di Milano. La sede legale dell’Arvedi si trova infatti nella metropoli lombarda. La conseguenza dell’esito negativo è un ulteriore ricorso, questa volta in Cassazione, presentato nel gennaio del 2013.

Il secondo contenzioso, che si riferisce alle tasse da pagare sull’anno d’imposta 2005, si è concluso per la cessazione della materia del contendere ai fini dell’Ires, ancora pendente solo ai fini del pagamento dell’Iva. L’Ires è la tassa sul reddito delle società, entrata in vigore grazie al governo Berlusconi proprio dal 2004 al posto dell’Irpeg, rispetto alla quale prevede un’aliquota più bassa. Un decreto legislativo del 2013 ha modificato i tempi del pagamento dell’Ires, previsto comunque in due momenti distinti.
Il terzo contenzioso riguarda le tasse da pagare sul 2006, e anche in questo caso il ricorso in commissione tributaria provinciale di Milano ha dato esito negativo per l’Arvedi. Di conseguenza nel febbraio del 2014 è partito un nuovo ricorso, depositato anch’esso in Cassazione. Una vicenda che non aspetta altro che i tre pronunciamenti della Corte suprema.