Lei attraversa il piazzale con passo deciso e sguardo rivolto verso il basso, si copre il viso con il bavero della giacca e da sotto gli occhiali cerca di non incrociare mai uno sguardo, quando non ci riesce, borbotta un ciao a metà o semplicemente accenna un saluto con il palmo della mano, o è estremamente timida o le sto antipatica. Imbocca il portone della scuola e si mette ad aspettare appoggiata alla parete sinistra. Sempre. Poi arriva l'ora e dalla porta che ha dirimpetto, sbuca lei, sua figlia, le assomiglia in modo impressionante, e si avvicina alla madre con passo composto è un leggero sorriso, nulla più. Niente abbracci e niente baci. le indossa il cappotto, prende lo zainetto e le chiede se ha mangiato. Stop. In silenzio e senza sorrisi, come è arrivata se ne va.
Loro sono giovani, così a occhio molto più di me, e a riprendere il figlio, si alternano. Lei è molto bella e potrebbe sembrare che se la tiri, in realtà non ho fatto in tempo a sorriderle che è esplosa in un mare di parole raccontandomi pure di quel parente lontano trasferitosi in America per cercar fortuna. Non aspetta che il suo bambino esca, lo va a prendere direttamente in classe e, ogni volta, coglie l'occasione per un colloquio privato con le maestre. Suo marito è un "simpaticone" senza malizia, che invece mentre aspetta,tira battute alla bidella.
C'è anche una coppia che viene insieme e che da quando ha scoperto che sono la rappresentate di classe, mi tampina con assurde domande. Di sicuro, siete genitori attenti ma io come si comporta vostro figlio a scuola o se ha mangiato le verdure, credetemi non lo so.
Poi c'è un nonno munito di Ape che viene a riprendere il nipote e, secondo i giorni, un numero svariato di bambini. A volte li stipa tutti in guardiola, altre se sono troppi e se il tempo lo concede, li fa accomodare, a tutta nature, sul cassone. Mi verrebbe pure da sorridere se la cosa non fosse così pericolosa.
Un altro di nonno arriva su un bestione di auto da dove fa pure fatica a scendere, è abbronzatissimo (e non credo perché lavori nei campi), molto magro e vestito sempre all'ultima moda. Non l'ho mai sentito pronunciare una parola.
Poi c'è lei, la incontro all'entrata e all'uscita, parcheggia sempre a casaccio: se va bene di traverso su qualche marciapiede, se va male addirittura in mezzo alla strada. Fuma in auto, senza ritegno, con la bimba seduta davanti, ed io che per un paio di sigarette al giorno, mi vado a nascondere, non so come fa. Non ha mai le calze, e vive vicino a me, in una casa che curiosamente ha lo stesso colore della sua auto.C'è una ragazza che adoro ma che, purtroppo, non incontro quasi mai, parlare con lei anche solo per pochi minuti, mi rilassa. Lei si lamenta di essere in sovrappeso ma per me ha un viso così bello che si meriterebbe di fare l'attrice.
C'è la mamma che riprende i gemelli ed è bravissima a vestirli contemporaneamente, quella che ogni santo giorno sbrontola per il menù, quella che lavora in un altro asilo e non perde occasione per fare confronti, il papà che è sempre al telefono e quello che parla con sua figlia il bambinese manco avesse due mesi. Poi ci sono io, che spesso sono di fretta, lo aspetto alla porta, quando lo vedo mi accovaccio, lui mi corre incontro con il disegno del giorno, svolazzante tra le mani, ci sbaciucchiamo per almeno un minuto e che spesso per la troppa enfasi vado a finire per terra e sembro Pierino.