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Assalto al treno alla fine del mondo

Creato il 16 maggio 2015 da Allocco @allocco_info

di Giacomo Pagone (@GiacomoPagone) –

Una rapina alla fine del mondo su uno sgangherato treno che percorre, a carbone, una tratta dimenticata dal mondo evoluto. Un improbabile nipote di Butch Cassidy e il suo socio dai folti baffi. Una partita di calcio tra Argentina e Resto del mondo, giocata nel freddo deserto sudamericano. “Patagonia Ciuf Ciuf” dell’argentino Raùl Argemì dimostra sin da subito di avere tutti gli elementi per attrarre il lettore e tenerlo col naso nel libro fino all’ultima pagina.

Haroldo, ex marinaio e presunto nipote del leggendario bandito statunitense Butch Cas

patagonia
sidy (da cui prende il soprannome), insieme all’amico di infanzia ed ex autista di metropolitana di Buenos Aires Germán, il cui nome di battaglia è Bairoletto (in onore a una sorta di Robin Hood anarchico argentino), decidono di rapinare il treno La Trochita che attraversa la Patagonia. L’intento è liberare Beto, il fratello di Haroldo, e rubare i soldi che il treno trasporta. Nonostante il piano deragli sin da subito, i passeggeri, un gruppo di turisti europei e qualche locale, non oppongono alcuna resistenza, fraternizzando, invece, con i due maldestri banditi. Da qui nascono pagine divertenti alla scoperta dei personaggi, come il Russo, il vecchio che guida la locomotiva, Horacio Fourier Baigorria, un commissario di polizia che deve il proprio nome a una fortunata partita di carte, e il borioso e corrotto senatore Méndez, rapito per puro caso da Butch Cassidy.

Il finale è un colpo di scena inaspettato, degno di un grande romanziere che nulla lascia al caso. Per gli amanti della letteratura sudamericana questo libro rappresenterà un piacevole viaggio nel tempo e nello spazio.

allocco Cultura libri patagonia recensioni slider 2015-05-16

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