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Assurdo a Roma: un gruppo di zingari brucia vivi 11 cani

Da Alessiamalachiti @amalachiti

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La signora che ha provato a salvarli ha riportato ustioni su tutto il corpo. L’associazione FEDER F.I.D.A. denuncia: “Perché il sindaco Marino non viene a vedere quello che sta succedendo?”
Nella mattinata di venerdì 19 luglio, nella Capitale, un gruppo di zingari ha dato alle fiamme e tentato di bruciare vivi gli undici cani della signora Rita – nove sono morti – una signora che staziona sotto il ponte Marconi, sul Lungotevere, per occuparsi di questi animali. Lei è un’ex architetto impiegato presso il Comune di Roma. Nove cani sono morti tra le fiamme, e nel tentativo di salvarli, la signora Rita ha riportato ustioni di terzo grado su tutto il corpo.
L’associazione FEDER F.I.D.A. Onlus nella persona della sua presidentessa Loredana Pronio Federfida Onlus dice;
“Qui nove cani sono stati bruciati vivi e una donna è rimasta gravemente ustionata nel tentativo di salvarli. Questa notizia non è stata riportata quasi da nessun giornale. Basta chiedere in giro per rendersi conto che nessuno conosce cosa è accaduto venerdì, nonostante questa tragedia sia una cartina al tornasole delle condizioni di degrado in cui versano le persone costrette a vivere sotto i ponti di Roma. Oggi mi sono recata sul posto e ho atteso invano per oltre sette ore l’arrivo del sindaco. Ma non demordo, non mi arrenderò fino a quando il sindaco Ignazio Marino non verrà a vedere cosa accade sotto i ponti del Lungotevere, perché Roma è anche questo, non soltanto il Campidoglio. Non vorrei che il silenzio mediatico calato sulla vicenda sia dovuto al fatto, riferitoci da diverse persone, che una persona che lavora al Comune è costretta a vivere in queste condizioni. Intanto, una preghiera al sindaco la voglio fare: non venga in bicicletta perché qui la vedo dura riuscire ad arrivarci”.
Ecco la testimonianza di una donna del posto ha riportato la testimonianza della donna:
“Quando sono arrivata qui, gli zingari erano pochi, giusto qualche baracchetta in fondo in fondo. Avevamo anche un buon rapporto, portavo il gelato ai bambini. Poi però sono diventati tantissimi e mi hanno cacciata a causa dei cani. Gli davano fastidio. Sono iniziate delle liti tremende, scarpe, pietre. Allora mi sono spostata sotto il Ponte. Non voglio avere problemi. Il Comune lo sa. Sono venuti anche i vigili. Ma loro, per tutta risposta, si sono barricati ancora di più e non si riesce a farli andare via. Sono scesa un momento per portare da mangiare agli animali e ho visto le fiamme. Non so perché lo abbiano fatto. A loro dà fastidio l’abbaiare dei cani, inoltre questo è uno dei pochi ponti ancora disponibili e gli zingari stanno sotto i ponti perché sono più riparati e sicuri. Non escluderei volessero appropriarsi del terreno”.


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