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Astense – Arzignano: san Quirico pensaci tu!

Creato il 04 ottobre 2014 da Simo785

Impagabile, ritornare a casa. Questo passa per la testa al rivedere l’accogliente Palasanquirico, tirato a festa. Dopo una serie ininterrotta di strutture da sottoscala, nelle quali riporre le derrate piuttosto che giocare a futsal, il palazzetto astigiano pare il Maracanà.  Si parte con le partite interne della A2 ospitando una squadra gloriosa, che nel lontano 2005 vinceva lo scudetto, trattasi dell’Arzignano, compagine proiettata a ritrovare una dimensione perduta e piena di brasiliani di lunga militanza, come Da Silva e Ribeiro. Mi perdoni san Francesco, chè oggi è il suo giorno, ma per dovere di ospitalità mi affido a san Quirico, pensaci tu!

Astense di azzurro vestita, Arzignano color aranciata. Partiti. Tropiano in porta, Edu ultimo, Celentano, Fiscante e Cannella per incominciare. Prime fasi di studio con rovesciamenti di fronte repentini, portieri poco impegnati, entra Maschio per Celentano. Cannella si rende pericoloso in diagonale ed in contropiede, ma la palla va sulla traversa. 5′ se ne sono andati. Arzignano pericoloso con Vabre. La partita si apre e Modica devia provvidenzialmente un tiro di Vabre ancora. Time out a -12.48. Partita molto corretta e “giocata”. Primo fallo del match di Celentano su Ribeiro dopo 9 minuti di gioco: record!

Edu su schema da punizione mette alto da buona posizione. Esordisce Rasero proveniente dal calcio ad 11, in ambiente astigiano. Proprio lui manca di pochissimo il vantaggio. Altra grande conclusione  di Edu deviata da Urbani in porta e sul rovesciamento di fronte Pereira porta in vantaggio gli ospiti. Arzignano 1 a o. Non è la prima volta che l’Astense mostra il fianco alle ripartenze avversarie, era già capitato in un paio di casi ad Aosta. Allora dicevo di una categoria nella quale la corsa era prevalente rispetto alla tecnica pura ed oggi aggiungo che la qualità in A2 è tanta e messa sul parquet a grande velocità. Come a ribadire il concetto, su una palla persa in attacco da Maschio, i veneti raddoppiano in ripartenza, in due davanti a Tropiano. Di Da Silva il 2 a 0. Edu e Cannella ancora vicini al gol, che non vuole proprio arrivare. Erik si riscatta con una grande parata e gli astigiani macinano gioco senza efficacia nelle conclusioni, ancorchè sfortunati nei rimpalli. Il tempo si conclude con l’Astense all’attacco, ma invano, al riposo l’Arzignano conduce con merito.

Si riparte. Proteste vibrate per un mani in area veneta, sul corner Fiscante fionda a fil di palo: l’inizio astense è arrembante. Fallo di Fiscante per impedire la ripartenza dell’Arzignano ed ammonizione matematica. Urbani, il protiere veneto, inizia ad essere impegnato con continuità. Gli azzurri astigiani sembrano trasformati e raccolgono il frutto di una ripresa a grande ritmo con un tocco sottoporta di Roberto Fazio al – 14,50. Miracolo di Urbani su Cannella e vantaggio salvato! Time out chiesto dai veneti per riordinare le idee: potremmo essere sul 2 a 2 se solo qualcosa di tordo ma non il pallone… Da Silva si fa ammonire su una mischia, un po’ ingenuamente. Astense saldamente in partita, ma dopo una serie di corner e di attacchi insistiti degli azurri astensi è l’esperienza dell’Arzignano che si fa sentire. Alla prima occasione di alleggerimento Amoroso triplica, con la partecipazione involontaria di Tropiano chiaramente fuori posizione. Cannella colpisce la traversa e viene il sospetto che anche la fortuna parli veneto. A – 3’45 prima volta del portiere in movimento, ma l’Arzignano fa il 4 a 1 con Vabre in parità numerica con un diagonale velenoso.

Cannella riprende il palo. Non basta l’impegno e la volontà, un pizzico di buona sorte è assolutamente necessaria. Anche perchè Ribeiro fa il 5 a 1 ed Urbani si sdraia su una palla di Fiscante. Finisce con l’Arzignano sugli scudi con relativa facilità ed i ragazzi dell’Astense a meditare sulla differenza di categoria. Gli schemi che lo scorso anno funzionavano e che venivano eseguiti a velocità accettabile, quest’anno non solo vanno rivisti, ma devono avere una velocità di esecuzione di gran lunga superiore. La stagione è lunga ed il tempo per porre rimedio abbonda. Non se ne deve perdere però: ne va del morale. A giudicare poi dalle traverse,  dai pali e dai peli, colpa dei quali la palla non entra, un occhio più benevolo da lassù non guasterebbe: san Quirico, pensaci tu!

Fotografie M. Sanfelici

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