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Ateo, io difendo il presepe

Creato il 19 dicembre 2014 da Dragor

  Crèche

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   COME ORMAI sanno anche i sassi, io sono ateo. Sono stato cresciuto nel libero pensiero soprattutto da mia madre, perché mio padre, pur professandosi libero pensatore, era un ignobile catho-collabo. Detto questo, non mi riconosco assolutamente nelle scene isteriche di certi laicisti robespierrani che reclamano la soppressione dei presepi esposti nei luoghi pubblici. Per una ragione semplicissima: questi laicisti non fanno altro che riprendere l'isterismo dei musulmani. Ormai in Francia il Natale è apertamente contestato  da molti islamici che, quando vedono un presepe, ricorrono alla LICRA, a SOS Racisme, alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, all'ONU. C'è sempre l'idiota che gli dà retta e per benpensantismo o per paura  sopprime la vecchia tradizione del presepe nella scuola, nella stazione o nel municipio. 

    HO SEMPRE percepito Natale come una ricorrenza più trascendentale del fatto religioso. Che si sia atei, agnostici, ebrei, musulmani, protestanti o cattolici, la tradizione ci riunisce intorno a un retaggio tessuto da secoli d'evoluzione di una cultura europea fatta di culti pagani progressivamente scippati  dal cristianesimo, di cui l'espansione in Francia coincide simbolicamente con l'atto fondatore della nostra storia nazionale: il Battesimo di Clovis alla fine del quinto secolo.

  NON C'E' NESSUN bisogno di essere cristiani per festeggiare degnamente Natale. Il presepio è una tradizione ben radicata in Francia, basta pensare ai nostri cari "santons" provenzali con i quali si fanno fantastiche crèches natalizie. A Coaraze, un villaggio poco lontano da Nizza, ogni anno durante le feste se ne espongono 400 nelle vie e nemmeno l'ateo più sfegatato osa contestare questa alluvione di segni religiosi nei luoghi pubblici. Anzi, gli atei si divertono come bambini e danno una mano a sistemare pastori, artigiani, casupole, comete, grotte, magi, marie, giuseppi, asini, buoi e gesù bambini. Una volta l'ho fatto perfino io con mia figlia che a quell'epoca aveva 8 anni.

   MA ADESSO i presepi sono contestati da gente molto più intollerante degli atei, che salvo rari casi sono modelli di tolleranza. Questa gente, appartenente alla lobby sempre più arrogante dell'immigrazione musulmana, contesta non soltanto la rappresentazione cristiana della nascita di Gesù ma anche l'albero di Natale, Babbo Natale e in generale il Natale laico. Per questo a Nizza gli alberi di Natale sono quasi scomparsi dalle vie cittadine e i Babbi Natali non fanno più visita alle scuole. La tradizione resiste nel privato delle case. Ma per quanto?

     Dragor


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