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Atletica Leggera: Martina Merlo e la volata tricolore

Creato il 17 giugno 2015 da Sportduepuntozero

atletica leggera - Martina Merlo“Una gara si può vincere anche all’ultimo giro”; ecco le ultime parole che Martina Merlo ha sentito dal suo allenatore prima di partire verso il titolo italiano Promesse dei 3000 siepi. Così è stato, anzi, per la giovane torinese la vittoria è arrivata in volata, meno di un secondo davanti alla modenese Francesca Bertoni. In quello scatto finale ha messo ogni energia residua, tutta la sua voglia di vincere e tutto il suo entusiasmo. Lo stesso che si intuisce nelle sue parole e nel tono della sua voce mentre parla di sé e dell’ultima gara, del suo futuro e del suo fantastico sport, il più bello che esista. Partiva favorita Martina Merlo, grazie al personal best di 10’05’’ corso neanche un mese fa che le assicurava un buon vantaggio nei confronti delle avversarie, almeno sulla carta. Altra storia i Campionati Italiani, nei quali non si corre per il tempo ma in cui conta soltanto la posizione. “Ero più tesa del solito” racconta, “ma l’importante era vincere. Sto bene e proverò a migliorarmi già nelle prossime gare: gli Europei under 23 e gli Assoluti di Torino”.

Il fantastico 2015 di Martina entra sempre più nel vivo. L’oro di sabato ha bissato la vittoria conquistata il mese scorso nel Campionato Italiano dei 10.000 (con il minimo per gli Europei), seguito pochi giorni dopo dal record dei 3000 siepi. “Avevo corso bene già nella primavera dell’anno scorso” ricorda la 22enne tesserata per Cus Torino e Aeronautica, “ma poi un infortunio mi ha bloccata per tutta la stagione in pista. In autunno ho ripreso a lavorare senza intoppi e l’allenamento ha dato i suoi frutti. E lo stop forzato mi ha dato forza e mi ha messo una gran voglia di correre; al rientro ho voluto subito dimostrare il mio valore e grazie all’aiuto dei miei allenatori (Danilo Cairoli prima e Gianni Crepaldi da ottobre in poi) ce l’ho fatta”.

Già, perché per quanto l’atletica sia uno sport individuale, “da soli non si fa molta strada” assicura Martina, “e per me la famiglia e i compagni di squadra sono sempre stati fondamentali”. Un esempio su tutti, l’amica Sara Brogiato, con cui condivide tutti gli allenamenti, sulla pista del Primo Nebiolo e soprattutto sugli sterrati e nei boschi intorno a Rosta, il paese in cui è nata, cresciuta e in cui ha cominciato a correre, dopo gli studenteschi della seconda media.

“La mia prima società è stata la Murialdo Rivoli; lì è nata la passione, anche grazie al mio primo allenatore Germano Venanzio. Poi al primo anno allievi sono arrivata al Cus e nel 2013 sono entrata in Aeronautica, cosa che mi ha permesso di diventare un’atleta professionista; per questo mi reputo molto fortunata”. Soprattutto molto brava, è il caso di dire, e i numeri della sua giovane carriera lo confermano: un titolo tricolore nei 2000 siepi, tre Europei di cross con la maglia azzurra, tre argenti consecutivi (dal 2011 al 2013) nei 3000 siepi, fino all’oro di sabato.

Ma la corsa va oltre le statistiche. È talento, è sacrificio, è la passione che permette di allenarsi buona parte della giornata e frequentare anche l’università. I 3000 siepi ne sono la sintesi perfetta, con il loro mix di resistenza e agilità, con la necessità di mantenere lucidità ed energia per scavalcare le barriere anche quando la fatica si fa sentire. L’attenzione di Martina è già a Tallinn e all’imminente appuntamento internazionale, il premio più bello per la volata vincente di Rieti.


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