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Atletica Leggera: Soufiane El Kabbouri racconta i suoi primi Europei Assoluti

Creato il 20 agosto 2014 da Sportduepuntozero

atletica leggera - soufiane el kabbouriOggi vi raccontiamo la storia di un talento purissimo del mezzofondo italiano, balzato in pochi anni dall’esordio nell’atletica ai massimi palcoscenici internazionali, già protagonista di grandi prestazioni ma umile e desideroso di lavorare per migliorare ancora. Soufiane El Kabbouri nasce a Susa 21 anni fa da genitori marocchini, arrivati in Piemonte qualche anno prima. È il maggiore di quattro fratelli e cresce giocando a calcio, come centrocampista o terzino, persino in porta. Soufiane scopre l’atletica leggera durante la scuola media, alle campestri dei Giochi Sportivi Studenteschi; e al di là delle vittorie si vede immediatamente che ha qualcosa in più rispetto agli altri. “Lì incontrai per la prima volta Andrea Pellissier, mio attuale allenatore insieme a Renato Canova” racconta, “ma solo a 17 anni, dopo una parentesi nel kung fu, decisi di cominciare ad allenarmi seriamente”.

Sono passati quattro anni da allora e Soufiane El Kabbouri è appena tornato dai Campionati Europei di Zurigo, dove per la prima volta in carriera ha indossato la maglia della nazionale assoluta. Domenica è arrivato nono nei 1500, al termine di una finale di altissimo livello: “un risultato andato oltre le mie aspettative, considerato che la sola partecipazione all’Europeo era già di per sé una vittoria” afferma il giovane azzurro, “la finale è stata una gara molto tattica e ho patito il violento cambio di ritmo a 400 metri dalla fine; all’inizio dell’ultimo giro c’è anche stata una caduta davanti a me, per evitarla mi sono distratto e gli altri sono scappati via”.

Un’altra caduta, che aveva coinvolto anche Soufiane, era già stata protagonista della batteria di qualificazione. “Stavo bene e il gruppo viaggiava sui ritmi del mio personale (3’39’’17), un tempo che valeva l’accesso in finale” spiega l’azzurro del Cus Torino, “poi c’è stata una spinta, un atleta è finito in terra e io con lui. La gara era compromessa ma mi sono rialzato e ho comunque spinto fino al termine”. A premiare lo sforzo del ragazzo torinese ci hanno pensato i giudici, ammettendolo alla finale vista l’involontarietà della caduta: “non mi aspettavo il ripescaggio, quando me l’hanno comunicato ero davvero al settimo cielo”.

Ora che è tornato a casa, Soufiane El Kabbouri non ha intenzione di fermarsi: “nelle prossime settimane mi piacerebbe abbassare i miei personali sugli 800 e sui 1500; per come ho corso negli ultimi mesi credo di avere buoni margini di miglioramento”. Sarebbero il coronamento di una stagione che il giovane campione torinese definisce “di alti e bassi”, cominciata non nel migliore dei modi: “ho saltato la preparazione invernale per un infortunio al tendine rotuleo; ho ripreso a metà gennaio cercando di accelerare i tempi e ci sono quasi riuscito, pur non avendo una buona base”.

Momento chiave del 2014 le cinque settimane di allenamento in altura, trascorse in Marocco con altri atleti tra cui l’altro torinese Marouan Razine. “Lì ho costruito il salto di qualità” prosegue Soufiane, “e al rientro in Italia sono andato forte sia sui 1000 (2’19’’1, a circa 2 secondi dal record italiano) che sui 1500. Purtroppo la pausa forzata di fine 2013 non mi ha permesso di avere continuità e ai Campionati Italiani Promesse (disputati a Torino) sono rimasto fuori dal podio”.

L’estate ha però portato grandi soddisfazioni e, dopo il quarto posto sugli 800 ai Giochi del Mediterraneo, Soufiane El Kabbouri ha centrato il personal best proprio sugli 800 (1’47’’58) e sui 1500, inferiore al limite di qualificazione per Zurigo. “Era l’obiettivo stagionale, anche se non volevo dirlo, e per come avevo iniziato la stagione andare agli Europei è stata una soddisfazione enorme. Futuro? I Mondiali del prossimo anno e le Olimpiadi di Rio sono un sogno, ma devo rimanere con i piedi per terra; per il 2015 conto di qualificarmi agli Europei under 23”.


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