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Atroci e silenziose stragi di Stato

Creato il 30 settembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Mentre la politica inventa e nasconde i propri inutili giochi, poiché per governare con il fiscal compact occorreranno capacità che nessun parlamentate né tecnico ha dimostrato di avere, molte persone sono scomparse ancor prima di morire. È la tragedia dei detenuti, 118 suicidi in cella dall’inizio dell’anno, mentre il parlamento non ha nulla da insegnare in gatto di moralità e onestà.
Ed è il dramma della moltitudini che ha creduto che la crisi non esistesse e la deve pagare con la forza, subendo espropri di stato, punizioni e violenze, non solo inflazione, crisi, cassa integrazione, disoccupazione, precariato. Questo è l’effetto dell’Europa disumana, feroce, insensata, creata dall’egoismo furioso delle nazioni, dalle destre violente, dalla sinistra pavida e incapace di reagire con una propria alternativa forte, seria, credibile.
Così l’Ansa ha riportato la notizia.

Si è suicidato la scorsa notte, 28 settembre, usando dei lacci da scarpe, L.S. di 51 anni incarcerato dal 2006 a Biella per una serie di furti e rapine. Si è impiccato appendendosi alle inferiate della finestra con dei lacci da scarpe ed è stato trovato così dalle guardie. L’uomo stava scontando la propria pena nel reparto d’isolamento del penitenziario, e sarebbe tornato libero nel 2014.

Le ragioni del suicidio sono ancora ignote ma si solleva nuovamente il problema delle condizioni dei detenuti nelle carceri italiane. Questo è il 118 decesso in carcere dall’inizio dell’anno, e ben il 41esimo caso di suicidio in carcere del 2012. Il segretario dell’OSAPP (Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria) Leo Beneduci dfinisce questi dati come “una vera e propria strage di Stato”.

Sembra che almeno in parte questi dati siano spigati dalle condizioni di detenzione: oltre alla pena inflitta i carcerati devono sopportare le conseguenze del sovraffollamento determinato dal fatto che nelle patrie galere attualmente soggiornano ben 22.000 persone oltre la capienza massima delle stesse strutture. Se ha questo si aggiunge che il personale impiegato a controllo delle carceri è decisamente sottodimensionato rispetto alle reali necessità dei penitenziari si comprende come la situazione dei detenuti spesso diventa insostenibile.

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