Attenti agli alberi!

Se si parla di storie ecologiste per giovani lettori il primo titolo che mi viene in mente è L’uomo che piantava gli alberi di Jean Giono. Il romanzo, molto delicato, parla della solitaria e silenziosa battaglia compiuta da un uomo contro la devastazione del nostro pianeta, per il semplice piacere di veder gli alberi crescere. Gesti semplici, compiuti senza la pretesa di dimostrare nulla a nessuno o di avere alcun riconoscimento, ma solo perché fanno sentire meglio chi li compie. Alcuni anni fa del libro Salani ha anche pubblicato una bella edizione pop up, che arricchisce la magia delle parole con quella della creazione del volume. Al momento questa versione non è disponibile, ma se vi capita di trovarla in qualche bancarella o negozio di libri usati vale la pena di dargli uno sguardo, e magari anche di acquistarla.

Questa la quarta di copertina di L’uomo che piantava gli alberi:

Durante una delle sue passeggiate in Provenza, Jean Giono ha incontrato una personalità indimenticabile: un pastore solitario e tranquillo, di poche parole, che provava piacere a vivere lentamente, con le pecore e il cane. Nonostante la sua semplicità e la totale solitudine nella quale viveva, quest’uomo stava compiendo una grande azione, un’impresa che avrebbe cambiato la faccia della sua terra e la vita delle generazioni future. Una parabola sul rapporto uomo-natura, una storia esemplare che racconta “come gli uomini potrebbero essere altrettanto efficaci di Dio in altri campi oltre la distruzione”. Età di lettura: da 10 anni.

Un altro bel libro pop up è Nella foresta del bradipo di Anouck Boisrobert e Louis Rigaud. Le pagine sono tagliate in modo particolare, in modo che spesso se ne possa sfogliare solo una parte e, man mano che si procede, vedere la deforestazione e la sua forza devastante sui pacifici abitanti – bradipo compreso – della zona. Il bradipo in realtà è un dormiglione, perciò impiega parecchio per accorgersi di quel che sta avvenendo, ma dormire e non voler disturbare nessuno non sono di grande aiuto quando il cosiddetto progresso avanza inesorabilmente. Finché… la penultima pagina presenta una meravigliosa sorpresa, e la conclusione è decisamente positiva. Perché in queste due storie, come nella nostra realtà, se lo voliamo veramente il lieto fine ci può essere.

La presentazione dell’editore:

Nel clima mite e umido della foresta amazzonica, il bradipo vive per tutta la vita abbracciato ad un unico albero, flemmatico e incurante della luce e dei rumori che lo circondano. Non si sveglia neppure all’avvicinarsi improvviso degli strumenti della deforestazione: ruspe, camion, pale e cesoie meccaniche che fanno tremare la foresta e mettono in fuga tutti gli altri animali.
Questo libro racconta la storia del bradipo e della sua proverbiale lentezza – che lo mette in pericolo di fronte al tragico e miope avanzare dell’uomo – attraverso 14 pagine di inserti pop-up, che seguono da vicino la progressiva erosione della foresta amazzonica. Sfogliando le sue pagine, i diversi inserti con alberi e animali incontrano gli occhi e le mani del lettore, ricreando l’idea di ambiente naturale come organismo vivente in continua evoluzione.
Questo libro è stampato con inchiostri di soia nel rispetto dell’ambiente e su carta proveniente da foreste gestite in modo sostenibile.
Ogni anno scompaiono infatti sulla terra 13 milioni di ettari di foreste. Il 90% della deforestazione è illegale, e minaccia la sopravvivenza di numerose specie, fra cui quella del bradipo brasiliano tridattilo.
Ma non è ancora troppo tardi per impedire questa distruzione.
Anouck Boisrobert e Louis Rigaud si sono diplomati all’École Supérieure des Arts Décoratifs di Strasburgo. Dopo Popville, Nella foresta del bradipo è il loro secondo libro per Corraini.
Sophie Strady è nata a Parigi nel 1966. Dopo gli studi in scienze politiche, l’amore per i libri l’ha portata alla carriera di editrice.

Il sito dell’editore con l’immagine di quattro pagine del libro: http://www.corraini.com/scheda_libro.php?id=480