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Attenti ai "self-made men"

Creato il 22 luglio 2010 da Carlo_lock
I self-made men sono come i pesticidi, come la vivisezione o le centrali nucleari: nocivi, di cattivo esempio ma al tempo stesso più che essenziali, sono coloro che si "sono fatti da soli", partiti dal nulla, hanno sviluppato precocemente un sensibile fiuto per gli affari e il successo, spesso hanno patito tantissimi sacrifici pur di arrivare a una posizione sociale rispettosa ed elevata, a un lavoro ben remunerato e incarichi prestigiosi, insomma si sono fatti il classico "paiolo", tra sforzi, fortuna e, diciamolo, magari anche un briciolo di disonestà.Eppure i self-made men hanno caratteristiche negative che cercherò qui di rintracciare, sono caratteristiche approssimative, non generalizzabili, ma diciamo almeno comuni a molti di loro. Vediamole subito. Innanzitutto il self-made ragiona in positivo, quel positivo inattaccabile, positivo anche di fronte all'evidenza dei fatti, un positivo anche posticcio che nasconde l'impostura e l'ostentazione alla bravura, alla brama di vittoria sugli altri. Lui dice: "per ottenere qualcosa bisogna sempre pensare positivo", questa sorta di fluido paranormale che deve vincere sulla negatività del mondo, una concezione superomistica della realtà. Questo istinto ad avviluppare il mondo, a piegarlo ai propri scopi (tipico anche dell'ontologia di Heidegger) viene stravolto in senso onnipotente, divenendo un principio assoluto. Ed è per questo che una deformazione del self-made man è quella di dare per scontato che tutti i suoi simili ragionino come lui, in un becero assolutismo dominante sui pensieri e sulle azioni. Il self-made, una volta scoperto il mondo, deve coartarlo, ingabbiarlo, anche nelle piccole cose, dargli un'unica direzione. Chi fuoriesce da questi schemi perde ogni dignità o considerazione personale. E allora il self-made se è un padre farà un'opera di educazione al successo, se è un amico sfotterà, giudicherà, farà raffronti, nel solo intento di sminuire chi non è come lui (un tranquillo impiegato, un artista squattrinato, un uomo di pensiero, un pigro, un povero o un individuo semplicemente più sfortunato). Dovete capire, quindi,che la sfortuna in sé non esiste, la sfortuna è solo l'effetto dell'inattività o dell'incapacità a realizzarsi.Va da sé che il self-made è un uomo d'azione, in lui coesistono il pragmatismo americano e l'utilitarismo, non c'è posto per la cultura o la politica a meno che non sia funzionale a qualcos'altro. Il fine in se stesso non esiste da nessuna parte. Difficile obiettargli qualcosa, perché, purtroppo, il self-made è uno che sa il fatto suo, è abile nel suo lavoro o in quello in cui è riuscito; da qui l'eterna difficoltà di farlo "cadere". Prima di discutere con un self-made bisogna farsi un attento esame di coscienza, è evidente. Ed inoltre qualunque aspetto negativo della sua vita verrà riscattato agli occhi altrui con l'ostentazione al successo materiale (una casa, una macchina, un buon lavoro). Per la serie: "qualunque cosa di sbagliato (anche un crimine) o brutto della mia vita viene compensato dal mio successo....Tu non hai fatto un cazzo e quindi è meglio che stai zitto. Puoi solo avere qualche briciola". In sintesi, quest'ultimo pensiero è la chiave per capire la logica competitiva e liberista del self-made man, persona da evitare accuratamente (almeno noi oblomovisti). Al tempo stesso, come dicevamo in principio, egli è utile al progresso perché se esistessero soltanto lumaconi, onanisti, sfaccendati o semplicemente gente passiva, da che parte andrebbe il mondo? La gente che vuole passivizzarsi, conformarsi od ubbidire con chi potrebbe farlo? Senza nessuno sopra di sé, bisogna per forza essere padroni di qualcosa, responsabili e artefici del proprio destino. Che senso avrebbe la vita senza uno stronzo con cui combattere, un datore di lavoro, un padre o uno zio rompicoglioni? Il self-made man è un rompicoglioni funzionale al mondo, inutile ripeterlo. Dobbiamo abituarci a convivere con lui, comprendendo spesso le sue ragioni oltre che i suoi torti. In fondo sarebbe un Esserci autentico, se non fosse per quel piccolo particolare di non pensare alla propria morte e non vivere nell'angoscia. Ma un giorno giustizia si farà anche per i self-made men...verrà il giorno delle lacrime. Eeehh..sarebbe bello, vero?Ed ora che sto rileggendo quanto ho scritto, realizzo che ho stilato un ritratto di uno dei più grandi self-made men d' Italia: Silvio Berlusconi.Saluti da un blogger di sinistra.Attenti ai self-made men!!!

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