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Attività fisica e sviluppo motorio

Creato il 02 agosto 2011 da Mcc
Vi ricordate la prima volta in cui il vostro pargoletto ha cominciato a scalciare nel pancione? Vi ricordate come si muoveva e quanto si muoveva?
Ogni bambino nasce come naturalmente predisposto al movimento.
Già nella sua vita intrauterina imparerà alcune gestualità, si svilupperanno in alcuni pensieri, stili di comportamento e temperamento.Il temperamento si differenzia dal carattere perchè quest'ultimo prende forma anche in funzione dell'educazione ricevuta dai genitori.
Il corpo di una gestante produce degli ormoni che sono capaci di trasferire al bambino quanto l'abiente che lo accoglierà sia positivo o meno, gli stati d'animo di quanti lo attendono.
La prima forma di interazione con l'esterno è appunto il movimento.
E così comincia a svilupparsi lo schema corporeo.
La psicomotricità, l'attività fisica diventano indispensabili per favorire lo sviluppo dello schema corporeo e per favorie il controllo del proprio corpo.
Attraverso le attività motorie il bambino sviluppa consapevolezza del proprio corpo fino ad essere capace di movimenti organizzati e rispondere a richieste di movimento. E' opportuno che il movimento in generale e quindi lo sport mantengano per i bambini carattere ludico, affinchè sia intesa dal bambino come attività piacevole e priva di stress. Questo non significa che fare movimento sia sinonimo di sdregolatezza, anzi, lo sport è disciplina ma una disciplina dettata dal piacere.
Così come ci insegnano Piaget e Vjgotsky, la conoscenze inizia sempre per mezzo del senso e del movimento. L'interazione corporea è conoscenza.
Ecco cosa i bambini acquisiscono in campo motorio per fasce di età:
- a 3 ANNI il bambino controlla globalmente gli schemi motori dinamici generali, imita movimenti, riconosce parametri spaziali, riproduce strutture ritmiche.
- a 6 ANNI, ha una prima forma di controllo segmentario degli schemi dinamici generali, riconosce la destra e la sinistra,riproduce schemi dinamici più complessi.
- FRA I 5 e i 7 ANNI, sviluppa la capacità di percezione, analisi, selezione delle informazioni, arrivando a ciò mediante l’esperienza di esplorazione e scoperta compiute toccando, esaminando, indicando e usando le diverse parti del corpo.
L'attività fisica permette:
- lo sviluppo delle funzioni senso – percettive;
- il consolidamento degli schemi motori statici e dinamici;
- lo sviluppo dei comportamenti relazionali;
- la consapevolezza del movimento come espressione.
Lo sport ha un grande valore formativo, implica la struttura psicofisica del soggetto permette di scaricare tensioni, frustrazioni e aggressività. Lo sport viene visto come occasione di incontro ed integrazione. Un mezzo per recuperare fiducia in sé stesso e aumentando l’autostima.
In qualità di pedagogista ho ritenuto importantissimo affrontare l'argomento anche in vista dei dati statistici circa l'obesità infantile.
Un corretto movimento, l'adeguato impegno in attività motorie agevola di molto lo smaltimento dei grassi, regola il rapporto con il cibo (o certamente ne da una disciplina), pone il corpo nelle condizioni di agire e operare, distoglie il bambino dalle solite routine sedentarie e infine, ma non mno importante, libera da frustrazioni, nervosismo, stress.
Accanto al movimento è chiaro che bisogna affiancare una maggiore conoscenza dell'educazione alimentare in modo da non fare errori a livello alimentazione.
In qualità di esperto di pedagogia auxologica ed educazione alimentare vi invito, qualora ne aveste la necessità, a contattarmi per un consulto in merito a queste tematiche scrivendo a: [email protected]
Buona giornata-attiva a tutti.

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