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Creato il 28 ottobre 2013 da Felice Monda

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Austerità e rigore

Uno schema micidiale quello dell’austerità e del rigore. I paesi indebitati non potendo stampare moneta propria sono costretti a chiedere soldi alla troika(Bce, Fmi e Unione Europea) che in cambio chiede condizioni da “salasso”: restituire i soldi e oltre a questo

riforme di austerità e rigore riguardo la spesa sociale e la spesa pubblica.

Quindi chi paga i debiti dello stato troppo spesso provocati da una politica “spendacciona”? Naturalmente i cittadini…e non finisce qui….

Privatizzazioni selvagge, liberalizzazioni, magari delle utilities(acqua pubblica), svendite a buon mercato del patrimonio pubblico.

L’austerità e il rigore sono le bombe atomiche delle nuove guerre economiche: guerre economiche portate avanti dalla finanza, dai mercati, dalle banche, dai poteri forti, dalle lobbies, da un’economia mondiale globalizzata che ha svuotato e spodestato i governi politici del loro potere.

Tutto ciò per affermare tra l’altro lo strapotere dell’economia sullo stato; tutto ciò per

affermare lo strapotere del neoliberismo secondo i dettami della scuola di Chicago.

Lo strapotere dell’economia e del neoliberismo portano anche ad una condizione di postdemocrazia tipica della società contemporanea: una condizione di postdemocrazia in cui la democrazia rappresentativa è svuotata del suo valore e diritti da tempo acquisiti sono negati, una condizione di postdemocrazia nella quale i cittadini “credono” di votare e di decidere chi li governerà.

Le misure di austerità e rigore sono i nuovi strumenti delle nuove guerre economiche come già detto: spesso condannate da premi nobel come Krugman, spesso condannate da tanti cittadini europei impoveriti e indignati.

I cittadini europei stanno accettando oltre alle misure di austerità e rigore anche patti come il MES e il Fiscal compact, patti che ledono le sovranità nazionali ma e soprattutto  patti che incrementano la condizione di postdemocrazia suddetta.

La finanziarizzazione dell’economia mondiale, il processo di globalizzazione e lo strapotere dell’economia, fenomeni prettamente contemporanei, sono proprio loro ad aver causato l’ennesima crisi ciclica del capitalismo, crisi non pagata nè dalle banche nè dai poteri forti, nè dalle lobbies nè dalle grandi multinazionali del mondo globalizzato, crisi pagata da tanti cittadini europei impoveriti rispetto a prima o addirittura ridotti alla miseria.

 


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