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Autonomia Finanziaria: i Comuni che ce la fanno con le proprie forze

Da Openblog

Quanto riescono a sopravvivere i Comuni italiani senza l’aiuto di Stato, Regione e enti pubblici? Fra i 110 Comuni Capoluogo, Caserta davanti a tutti. Ultime in classifica Trento e L’Aquila. Autonomia Finanziaria dei Comuni su openbilanci.it

In tempi di crisi, in cui budget statali e regionali vengono continuamente messi in discussione, essere capaci di sopravvivere economicamente in maniera autonoma diventa sempre più la caratteristica essenziale per quei Comuni che mirano a una stabilità finanziaria.

Grazie agli indicatori di openbilanci abbiamo la possibilità di confrontare i 110 Comuni capoluogo proprio su questo aspetto della gestione amministrativa locale. L’indicatore in questione, Autonomia Finanziaria, misura fino a che punto il Comune è in grado di fare fronte autonomamente alle proprie necessità senza ricorrere ai trasferimenti dello Stato, della Regione e altri enti pubblici.

Quella che prendiamo in considerazione è la quota di entrate proprie sul totale delle entrate correnti del Comune. E’ calcolato in percentuale: maggiore è la percentuale, più elevata è l’autonomia di cui gode il Comune nelle sue scelte di bilancio.

Come sempre i dati vanno contestualizzati storicamente per apprezzarne realmente il valore. Non dovrebbe quindi stupire l’ultima posizione di L’Aquila (23,30%), che dopo il 2009, anno del tragico terremoto, ha avuto un’impennata di Contributi e Trasferimenti dello Stato. Penultimo posto in classifica invece per Trento, principalmente per i Contributi e Trasferimenti dalla Regione che sono ampiamente sopra la media nazionale (€993 pro capite contro i €67 del resto del Paese).

In cima alla classifica dei Comuni più finanziariamente autonomi abbiamo: Caserta (97,87%), Sondrio (97,47%) e Piacenza (95,87%). Fra le grandi città, nella parte bassa della classifica abbiamo Milano (56° posto – 87,13%), Roma (75° posto – 83,47%), Venezia (82° posto – 76,35% e Palermo (102° posto – 46,80%). Bene invece Napoli (43° posto – 88,48%), Firenze (21° posto – 91,91%) e soprattutto Bologna (8° posto – 94,49%).

1 CASERTA 97.87%

2 SONDRIO 97.47%

3 PIACENZA 95.87%

4 MASSA 95.53%

5 COSENZA 95.46%

6 SAVONA 94.75%

7 REGGIO EMILIA 94.68%

8 BOLOGNA 94.40%

9 BIELLA 94.30%

10 FORLÌ 94.11%

11 RIMINI 93.44%

12 VERBANIA 93.44%

13 MONZA 93.37%

14 CREMONA 93.26%

15 AREZZO 92.94%

16 IMPERIA 92.81%

17 LA SPEZIA 92.78%

18 CATANZARO 92.09%

19 PISA 92.02%

20 PAVIA 91.91%

21 FIRENZE 91.91%

22 FERRARA 91.71%

23 TORINO 91.52%

24 COMO 91.32%

25 BENEVENTO 91.29%

26 GROSSETO 91.14%

27 AVELLINO 91.04%

28 CUNEO 91.03%

29 REGGIO CALABRIA 90.78%

30 PERUGIA 90.73%

31 LODI 90.65%

32 SALERNO 90.61%

33 PESCARA 90.44%

34 VARESE 90.24%

35 SIENA 90.13%

36 PRATO 90.13%

37 NOVARA 90.01%

38 VERONA 89.88%

39 BRINDISI 89.65%

40 ALESSANDRIA
* 89.36%

41 TERAMO 89.22%

42 PESARO 89.04%

43 NAPOLI 88.48%

44 LIVORNO 88.40%

45 ASCOLI PICENO 88.39%

46 TREVISO 88.26%

47 ASTI 88.18%

48 BELLUNO 88.16%

49 ANCONA 87.87%

50 ANDRIA 87.84%

51 LECCE 87.78%

52 PADOVA 87.59%

53 PARMA 87.56%

54 GENOVA 87.46%

55 RAVENNA 87.21%

110 L’AQUILA 23.30%

109 TRENTO 36.72%

108 VILLACIDRO 36.91%

107 CARBONIA 41.25%

106 BOLZANO 41.77%

105 GORIZIA 44.11%

104 TORTOLÌ 44.62%

103 CALTANISSETTA 45.15%

102 PALERMO 46.80%

101 AOSTA 47.48%

100 NUORO 48.37%

99 MESSINA 48.90%

98 SASSARI 51.28%

97 ORISTANO 51.91%

96 PORDENONE 54.11%

95 UDINE 54.37%

94 ENNA 56.65%

93 AGRIGENTO 58.44%

92 TRIESTE 58.44%

91 CATANIA 59.73%

90 CAGLIARI 60.90%

89 RAGUSA 64.27%

88 OLBIA 64.30%

87 ISERNIA
* 65.69%

86 SIRACUSA 67.65%

85 TRAPANI 68.37%

84 VIBO-VALENTIA 70.16%

83 POTENZA 74.69%

82 VENEZIA 76.35%

81 LECCO 80.18%

80 BRESCIA 80.79%

79 VICENZA 81.80%

78 MATERA 82.15%

77 VITERBO 82.93%

76 FROSINONE
* 83.18%

75 ROMA 83.47%

74 RIETI
* 84.00%

73 CROTONE 84.13%

72 LATINA 84.23%

71 FERMO 84.33%

70 TARANTO 84.45%

69 FOGGIA 84.74%

68 ROVIGO 85.36%

67 BERGAMO 85.51%

66 MODENA 85.82%

65 CAMPOBASSO 86.16%

64 PISTOIA 86.19%

63 BARI 86.20%

62 MACERATA 86.33%

61 TERNI 86.53%

60 LUCCA 86.67%

59 CHIETI 86.71%

58 MANTOVA 86.89%

57 VERCELLI 86.94%

56 MILANO 87.13%

L’Autonomia Finanziaria misura fino a che punto il Comune è in grado di fare fronte autonomamente (grazie a tasse, entrate dai servizi comunali, ricavi dallo sfruttamento del patrimonio e dalle aziende partecipate, etc.) alle proprie necessità senza ricorrere ai trasferimenti dello Stato, della Regione e altri enti pubblici. Più è alta la percentuale, maggiore è l’autonomia.

* I dati per i comuni di ALESSANDRIA, FROSINONE, ISERNIA, RIETI sono relativi all’anno 2011.

ps. per chi fosse interessato, ecco come viene calcolato l’indicatore:

Formula: [Entrate tributarie (Titolo I) + Entrate extratributarie (Titolo III) / Totale entrate correnti (Titolo I + Titolo II + Titolo III)] * 100 

Per approfondimenti:

  • Tutti gli indicatori
  • openbilanci.it
  • Tutte le analisi sui bilanci

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