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Avetrana, a un anno dalla morte di Sarah Scazzi la verità è ancora lontana (la Cassazione ha dato un colpo micidiale alle indagini)

Creato il 11 ottobre 2011 da Stenazzi

Avetrana, a un anno dalla morte di Sarah Scazzi la verità è ancora lontana (la Cassazione ha dato un colpo micidiale alle indagini)È veramente complicata la vicenda delle indagini sull’omicidio di Sarah Scazzi (scomparve ad Avetrana il 26 agosto 2010, il corpo venne trovato il 6 ottobre). La Corte di Cassazione ha depositato le motivazioni che l’hanno spinta, nel settembre scorso, ad annullare con rinvio le ordinanze di custodia in carcere per Sabrina Misseri e per sua mamma, Cosima Serrano. Per la Cassazione non esistono gravi indizi di colpevolezza nei confronti delle due donne. Non solo, la Suprema Corte ha definito le indagini sull’omicidio piene di lacune da colmare e in parte contraddittorie. Per la Cassazione manca la ricostruzione di ciò che accadde nei 40 minuti in cui sarebbe avvenuto il delitto, in via Deledda, ad Avetrana, dove vivono i Misseri. Ma manca anche l’indicazione certa del luogo del delitto. Nelle varie ordinanze di custodia cautelare nei confronti di Sabrina prima viene  detto che Sarah Scazzi sarebbe stata uccisa in garage, poi in casa e quindi nell’auto di Cosima. Anche il coinvolgimento di Cosima nel delitto non sarebbe specificato. Non c’è analisi critica delle varie versioni di Michele Misseri che prima ha confessato, poi ha accusato la figlia, poi, varie volte, l’ha scagionata. Resta invece del tutto in piedi, secondo la Cassazione, la ricostruzione sulla soppressione del cadavere di Sarah.

E ora, che cosa succederà? I legali di Sabrina Misseri hanno subito presentato la richiesta di libertà provvisoria al gup. L’istanza di scarcerazione sarà analizzata dal Tribunale del Riesame, sul cui tavolo sono giunte le osservazioni della Cassazione. La Suprema Corte tornerà subito a occuparsi del caso: deve decidere se accogliere o meno la richiesta dei legali di Sabrina Misseri che chiedono di trasferire il processo a Potenza allontanandolo così dalla troppa pressione ambientale di Taranto.


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