Magazine Diario personale

Awake

Da Bangorn @MarcoBangoSiena

Misteri del perché certe serie vengano cancellate, e perché altre arrivino a numeri spropositati di stagioni. Sarà il pubblico, saranno gli sponsor, non so. Awake, che trovo una serie gradevole e con buoni spunti, non vedrà una seconda stagione, a causa appunto dei bassi ascolti. Un peccato, secondo me. Magari c’è chi ha trovato difetti o altro, io per ora me la sono goduta. Sembra comunque essere il destino di ciò che inizio a guardare in questi ultimi anni. Non che fosse tutto questa meraviglia nemmeno Last Resort, ma era più tollerabile di altre scemenze fatte con zero logica.

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Trama

Il detective Britten ha un incidente con la moglie e il figlio. Da quel momento in poi, vivrà due vite, una in cui è viva la moglie e una in cui è vivo il figlio. Appena si addormenta, in pratica, si sveglia nell’altra realtà. E le due, iniziano a collimare e coincidere, tanto che spesso un caso di una, viene risolto grazie a indizi trovati nell’altra. In entrambe le vite, Britten viene seguito da professionisti, il dottor Lee in una e la dottoressa Evans nell’altra. Naturalmente entrambi cercano di convincerlo che è la loro realtà a essere vera.

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Considerazioni

Mi piacciono molto le storie concatenate tra loro, con particolari in comune e che influiscono su diverse realtà. Awake è strutturato con intelligenza, con indizi chiari che lo spettatore attento può cogliere insieme al detective Britten. se all’inizio le due vite erano pressoché identiche, fatta eccezione per moglie/figlio e collega di lavoro, ora le due realtà iniziano ad avere particolari diversi. Persino una persona può essere diversa a seconda della realtà. Ottima anche la scelta dei colori caldi per la moglie e i freddi per il figlio, per far in modo che lo spettatore colga subito in quale vita si trovi Britten.
Davvero, mi chiedo perché non sia riuscita a far breccia nelle preferenze del pubblico.


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