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BaLuba a chi? I Luba del Congo (4)

Creato il 02 agosto 2013 da Davide

La poliginia su larga scala era appannaggio dagli antichi capi sacri dei Luba; la poliginia su piccola scala è l’ideale di ogni uomo, ma la monogamia è la norma è sta guadagnando terreno con la cristianizzazione. La cosiddetta ‘ricchezza della sposa’ (bride-wealth), un tempo chiamata con un termine considerato mistificatorio, il ‘prezzo della sposa’, dato che nelle interpretazioni dei primi europei che osservarono il fenomeno, tali transazioni sono state assimilate a delle vere e proprie transazioni commerciali, simili a quelle che sancivano l’acquisto degli schiavi, consisteva generalmente in un fucile e, in tempi più antichi, in perle preziose. Ovviamente un divorzio richiede la restituzione di tutta o parte della ricchezza della sposa. La responsabilità per la morte della moglie è ascritta al marito, che deve pagare pesanti risarcimenti di morte ai suoi suoceri e cognati.

Il pagamento della ricchezza della sposa, che è il contrario della dote, ha un ruolo centrale nello stabilire legami e alleanze tra gruppi famigliari distinti ed è solitamente concepito come una compensazione per il trasferimento del potere produttivo e, soprattutto, riproduttivo della sposa dal proprio lignaggio di origine a quello del marito. (Per una discussione sul prezzo/ricchezza della sposa vedi qui) Per quel che riguarda i Luba-Kasai la ricchezza della sposa è di solito pagata in beni di valore che rappresentano nella zona l’idea di ricchezza. Dato che la capra è l’animale d’onore tra i Luba-Kasai, essi pagano la ricchezza della sposa in capre.
Gli averi di un uomo sono ereditati dai fratelli e dai figli maschi, e il più anziano ha la precedenza sul più giovane. Il levirato  è frequente e il figlio maschio di una sorella può ereditare una delle vedove di suoi zio. Le famiglie estese che si reputavano discendenti da un antenato comune condividevano il possesso di terre ancestrali e l’essere figlio legittimo di un padre Luba dava a un bambino accesso automatico a queste terre.
I bambini stanno vicino alla madre e sono molto protetti fino allo svezzamento, intorno ai due anni. Poi, fino ai sette-otto anni, giocano con altri bambini, vicino alle madri. Le bambine cominciano a imparare i lavori domestici. All’età di otto-dieci anni le punizioni sono più dure, la dicotomia sessuale aumenta, specialmente nei giochi. Un tempo, all’inizio della stagione secca, i bambini costruivano villaggi in miniatura dove imitavano la vita degli adulti. L’educazione tende a minimizzare lo spirito competitivo, per il quale non c’è posto nei giochi e a sottolineare il conformismo. Questo atteggiamento è tipico di molte società rurali ineguali, dove l’individuo è scoraggiato dall’emergere ed è incoraggiato a restare al suo posto.
Dato che hanno creato la vita, i genitori hanno il diritto ad essere rispettati: i bambini che non fanno il loro dovere verso i padri possono essere colpiti da malattia o grandi disgrazie, inviate dagli antenati. Fuori dal contesto domestico, piccole trasgressioni sono giudicate da giudici del villaggio oppure dagli anziani del lignaggio familiare. I casi più importanti sono sistemati dal capo sacro, aiutato dai suoi consiglieri. In passato erano spesso imposte delle ordalie  (per veleno, ecc.) agli accusati imposte dagli specialisti rituali.
L’alleanza matrimoniale segue uno schema semi-complesso: la sposa non può venire da nessuno dei lignaggi dei nonni di Ego, né avere un bisnonno in comune con lui, né essere parente stretta per matrimonio, per esempio cognata, sorella o fratello di un cognato o cognata, ecc. Per via delle proibizioni sull’incesto. Il mito fondatore della regalità Luba tramite l’attualizzazione reale dell’incesto, il lascito di Nkongolo, è l’altro lato della legittimizzazione di una rigida esogamia tra i Luba in accordo con gli insegnamenti di civiltà del mitico Mbidi.
Il ruolo della madre nella procreazione è quello di portatrice di figli al lignaggio del marito. E’ il sogno della maggior parte delle ragazze congolesi sposarsi e avere figli. La maternità è un valore supremo. Durante gli ultimi mesi di gravidanza la donna Luba tradizionalista si astiene dai rapporti sessuali perché crede che lo sperma possa danneggiare la vista del bambino. Tipicamente, le donne sposate fanno sesso solo con i mariti. Nei centri urbani donne single adulte che sono chiamate ‘donne libere’ affittano stanze o appartamenti individuali. Se non possono permettersi l’affitto, vivono con i parenti e dividono la casa con gli amici. Le donne libere ricevono i loro amanti nella parte di casa loro riservata. In realtà, l’individuo è integrato in parecchi gruppo connessi alla famiglia, i cui membri devono badare al benessere reciproco. Un uomo adulto sposato con figli mantiene rapporti familiari e obblighi verso la moglie o le mogli e i figli, i parenti dal lato paterno, i parenti dal lato materno e i parenti della moglie o mogli. (segue, bibliografia alla fine)


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