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Bambini e lingue straniere: Dora e Diego

Da Littleelo
Bambini e lingue straniere: Dora e Diego Grazie al progetto Universal a cui prendo parte, ho avuto modo con le altre mamme del Mamma Blogger Club di seguire online una breve ma intensa discusione sull'apprendimento della lingua inglese da parte dei bambini in età prescolare.
Di fatto, Universal ci ha invitate a guardare alcuni episodi dei cartoni animati Dora e Diego (cosa che viene bene in casa nostra, piacciono molto sia a Bianca sia a Luigi che hanno apprezzato l'invio di entrambi i dvd) e poi a interloquire con una specialista dell'insegnamento dell'inglese ai bambini.
Dora e Diego sono due cugini che vivono in un mondo fatto di natura, animali da salvare, regni lontani, draghi e cristalli. Compiono in ogni episodio delle azioni di salvataggio e lo fanno invitando i bambini a partecipare alle loro avventure. I piccoli spettatori sono chiamati dunque a interagire, parlando e ripetendo delle piccole frasi/parole in inglese oppure compiendo delle azioni.
C'erano due cose che mi sfuggivano. La prima: l'invito da parte dei due piccoli ai bambini non solo a ripetere parole in un idioma diverso ma anche a compiere dei movimenti. La seconda: la pronuncia molto latina di Diego. Ho ottenuto spiegazioni a entrambe le mie curiosità.
Il movimento nei bambini consolida l'apprendimento, questo il motivo per cui in alcuni momenti Diego e Dora si rivolgono ai piccoli spettatori e chiedono loro di remare, fingere di volare... Queste osservazioni sono frutto di ricerche nel campo delle neuroscienze e si ritrovano anche nella cosiddetta "braingym", metodo utilizzato nelle scuole anglosassoni per agevolare la concetrazione, l'apprendimento, il rendimento sportivo. Insomma, ho avuto conferma che il cervello funziona meglio se siamo in movimento e che questo vale anche per i bambini.
Quanto alla pronuncia di Diego, è volutamente latina per via del bacino di utenza di questo cartone animato. Così almeno credo di aver capito, perché mi fa strano che nel momento in cui si insegna l'inglese non si tenti anche di insegnarlo con la giusta pronuncia.

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