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Bambini e Soldini

Da Tradinginrosa

Sly boy in black hat with empty hands at the table with pile of money, isolated on white

L’accostamento della parola Bambini a quella Soldini è quasi un ossimoro visto che la prima è riferita a ciò che c’è di più puro e innocente a questo mondo, mentre la seconda è la causa di tutti i mali!

Ma quanto può essere fondamentale comprendere fin da piccoli come funzionano i soldi, cosa sono, da dove vengono e quanti usi se ne possono fare? I soldi fanno parte del nostro quotidiano, allora perché ne sappiamo così poco? quanto è importante avere sufficienti competenze finanziarie? Quanto queste conoscenze possono aiutare nel corso della vita? Come mai a scuola non vengono dati insegnamenti sul denaro?

Il principale compito, o la missione di ogni genitore è quella di proteggere i propri piccoli da ogni malvagità e pericolo, e i soldi rientrano in questa sfera, ma se modificassimo il nostro modo di vedere i soldi, potremo insegnare ai nostri figli a dare loro il giusto valore che si riduce ad un mero strumento che non deve sorpassare per importanza il rispetto verso il prossimo.

I bambini, nel corso della loro vita, tendono ad assorbire e successivamente imitare i comportamenti finanziari dei propri genitori, già dai tre anni di età possono comprendere concetti finanziari come il risparmio e la spesa, quindi spetta a noi agevolare la futura generazione nel diventare non solo consumatori consapevoli ma anche investitori equilibrati, risparmiatori e perché no, donatori.

L’ultima crisi (dovuta ai mutui subprime) ci ha dimostrato quanto poco gli adulti ne sappiano di soldi, quindi forse è il caso di mettersi un attimino a riflettere sulla cosa e oltre che assumere condotte più responsabili nei confronti delle spese, iniziare anche a contribuire di evitare che la prossima generazione cada negli stessi errori dei loro genitori, in modo che gli adutli di domani possano vivere una vita finanziariamente equilibrata.

Fatti Mandare dalla Mamma….

baby shopping
Non bisogna temere di abituare i bambini al denaro, per farlo sarà sufficiente iniziare a mandarli a fare dei piccoli acquisti, come per esempio il pane o il latte nel negozietto sotto casa, questo permetterà loro di avere i primi contatti con i prezzi sugli scaffali e il valore dei prodotti esposti.Quando andranno alla cassa impareranno a contare le monetine per pagare il conto e ciò li abituerà a responsabilizzarsi.

Tante volte mi è capitato da bambina che mia madre mi mandasse ad acquistare quell’ingrediente mancante per la preparazione della ricetta a cui era impegnata e a volte sbagliavo prodotto, ne prendevo troppo oppure troppo poco, alle volte mi rendevano il resto sbagliato oppure lo perdevo proprio, perché rientravo correndo ma questo è un altro discorso…lo dicevo solo per anticipare che servirà tanta pazienza!

Mia figlia invece è incuriosita dal momento in cui alla cassa bisogna pagare la spesa, credo che ciò che la attragga sia il fatto di poter compiere un azione generalmente riservata ai “grandi“, perciò a volte mi chiede di poter porgere lei i soldi alla commessa, ha solo sei anni ma le consento di pagare e di vivere quel momento come un gioco anche solo per il fatto di poter usare le parole “grazie”, “prego”, “arrivederci e buona giornata”.

Ma Quanta Pazienza ci Vuole?

Boy by a window
I bambini sono impazienti per natura ed è giusto che i loro bisogni vengano soddisfatti con priorità rispetto ai nostri, per questo noi genitori non attendiamo un minuto nel far in modo che stiano sempre bene, comodi, nutriti, ben vestiti e svagati ma, a volte è bene insegnare loro l’arte del saper attendere, sopratutto quando fanno richieste capricciose, che sia la merenda, il turno in un gioco o un giocattolo visto in tv.

Certo non è che ci si può mettere a fare grandi discorsi ad un bambino di 3 anni, spiegandogli perché è giusto saper aspettare, però si può tentare di fargli capire che non sempre i suoi bisogni possono essere soddisfatti con immediatezza, quindi magari iniziare allungando un pochino i tempi di esaudimento delle sue richieste.

Si possono fare anche dei giochi che abbiano come finalità quella di far comprendere loro il senso del tempo e quanto valga la pena attendere certe volte, come per esempio piantare dei semini e pazientare che nascano i fiorellini, oppure cucinare un dolce insieme che richiede diversi passaggi nella preparazione, impastare, cuocere, raffreddare, decorare.

Questi accorgimenti alleneranno i bambini a non subire la frustrazione dell’attesa e ogni volta sarà importante lodarli se sono stati capaci di aspettare senza capricci, inoltre se si è fatta promessa di una gratificazione in cambio del loro comportamento paziente, sarà importante mantenere quella promessa.

Da Dove Vengono i Soldini?

bambini e bancomat
Mi è capitato di portare con me mia figlia allo sportello bancomat, lei ha assistito al prelievo incuriosita e dubbiosa ma inizialmente non ha fatto domande, poi qualche giorno dopo mi ha chiesto di comprarle un gioco costoso mentre facevamo la spesa al centro commerciale, le ho risposto che non potevo accontentarla perché non avevo abbastanza soldi con me, lei allora ha esclamato “mamma allora puoi prenderli dal bancomat!”, l’ha detto con tutta la sua genuinità ed io ho sorriso sorpresa, ma ho capito che forse sarebbe stato meglio spiegarle che i soldi non sono una risorsa illimitata ma rappresentano la remunerazione per aver svolto con impegno, fatica e passione un lavoro onesto.

I bambini sono svegli e intelligenti, e spiegare loro che i soldi non sono illimitati, vanno gestiti con attenzione e la banca è solo il posto in cui vengono custoditi, li aiuterebbe a farsi una piccola idea  di come funzionano le finanze familiari.

Coi più grandicelli si potrebbe mostrare loro un prospettino in cui vengono segnate le risorse finanziarie mensili della famiglia con le scadenze e le spese, per dar loro modo di cominciare a rendersi conto di come vadano gestite le finanze di casa.

Ecco forse questa dovrebbe essere la prima lezione sui soldi da insegnare ai bambini, voi cosa ne pensate?

Bambini e Tv!

bambini e scetticismo tv
I bambini sono più sensibili degli adulti agli stimoli dei media, nei periodi di Natale, Pasqua e altre festività, le pubblicità di giocattoli si intensificano e possono confondere i bambini, sarebbe bene esporli il meno possibile alla visione esagerata di questi martellanti slogan ma è anche opportuno spiegare loro che non tutto quello che viene mostrato in tv è realmente così divertente e necessario come ci vogliono far credere.

Trasmettere dunque un sano scetticismo e una buona dose di diffidenza ai più piccoli, permetterà loro di guardare con occhio più critico e acquisire una certa impermeabilità a quel carosello di immagini colorate. A quel punto sarà più facile spiegare a un bambino che non si può comprare tutto quello che vede in tv, non solo perchè i soldi di mamma e papà sono limitati ma, anche perché non tutto quello che in tv viene mostrato è realmente utile e necessario.

E Paghetta Settimanale Sia!

paghetta
Quando ero ragazzina ricordo che la nonna mi donava una paghetta mensile che andava ad aggiungersi a quella settimanale ricevuta dai miei genitori, ricordo anche che i miei desideri sforavano sempre di troppo le mie risorse economiche, avevo un quadernetto dove facevo mille conti, partivo scrivendo tutto quello che avrei voluto comprarmi tipo il mio profumo preferito, la rivista di musica, una t-shirt vista in vetrina, il cd musicale appena uscito, lo smalto per le unghie dell’ultimo colore moda etc…poi a somme fatte iniziavo a scremare le spese meno importanti per rientrare nelle mie possibilità, ci ragionavo seriamente perché cercavo in tutti i modi di farci stare quanti più acquisti possibili.

Ero persino riuscita a mettere via in poco più di un anno, l’importo che mi occorreva per comprarmi un impianto stereo, non potete immaginare la mia soddisfazione quando rientrai a casa con quello scatolone gigantesco! finalmente avrei potuto ascoltare la musica comodamente in camera mia, tutt’oggi quell’ Hi-Fi, dopo 15 anni continua a suonare la mia musica preferita ma dalla camera di mia figlia!

Per questo penso che arrivati ai 10/11 anni, sia giusto che i bambini inizino ad ottenere la loro paghetta settimanale, o mensile, magari per aver svolto qualche lavoretto in casa, e iniziare ad avere un piccolo budget da gestire per i loro acquisti che, ovviamente, andranno sempre supervisionati dai genitori.

Per aiutarli a gestire la loro ricompensa, i genitori possono preparare per loro tre vasetti di vetro con delle etichette: risparmio, regali, spese. La paghetta andrà divisa in parti uguali nei vasetti e il bambino imparerà a gestire meglio e con ordine, i propri risparmi.


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