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Banchetto di nozze alla mensa della Caritas

Creato il 28 gennaio 2013 da Kairoswedding

 

di Valter Castellino – foto LA STAMPA

Stefania e Mauro - La Stampa

 “Una sera andai in chiesa con Mauro, ad accendere delle candele. Il prete chiese se qualcuno voleva dire due parole. Andai all’altare: se avete smesso di credere, ricredetevi, non si può smettere di credere alla vita”.

Non eravamo pronti a questa crisi, che a volte ci scoraggia. Non lo erano neanche Stefania Piolatto e Mauro Mercandino. Per entrambi, una vita fatta di lavoro quotidiano che improvvisamente non c’è più, senza averne colpa. Stefania 28 anni, una cartoleria con la mamma e poi le pulizie a ore; Mauro 51 anni, parrucchiere per uomo e tanti lavoretti saltuari. Quindi l’inattesa nuova condizione, con l’umiltà che richiede il mettersi in coda alla mensa dei poveri e il condividere un letto a castello nei dormitori comuni.

Le due vite, intatte nella dignità, si incrociano una sera alla mensa della Caritas di Biella. Mauro si riscopre innamorato della tenerezza quando lei con un sorriso gli dice semplicemente “Buon appetito!”. E cominciano a parlare, a parlare, a parlare. Mauro recupera il vecchio appartamento che era di sua mamma, piccolo, senza impianto di riscaldamento e senza contratto di energia elettrica. Diventa il loro covo, il loro tetto. Ma Stefania deve ancora saldare un conto con il dolore. La morte improvvisa del suo ragazzo, alcuni mesi prima, le ha prosciugato i sentimenti, non vuole più soffrire, ha chiuso con gli affetti. Le sere passate nel loro nido portano un po’ di pace a quel cuore malato di tristezza.

Ore e ore a parlare di tutto, la cena riscaldata su un gas da campeggio, senza televisione, con due candele ad illuminare la loro fiducia e la loro voglia di riscatto anche senza corrente elettrica. Poi l’io e il tu che diventano noi. 

Decidono di sposarsi. E scrivono una bella pagina di Vita. Dopo il matrimonio, la festa è con gli amici della strada e con i volontari nella “loro” mensa della Caritas. Prima non si era mai tagliata una torta di nozze all’interno di quei locali. Stefania e Marco sono dei portatori sani di fiducia e di speranza. Da qui ripartono assieme, tenendosi per mano, incontro ad un futuro che è ancora incerto, ma che hanno deciso di affrontare come si deve. Ora i loro tempi sono scanditi dalla ricerca del lavoro, “di un qualsiasi lavoro” e dalla loro fierezza di persone che non si piangono addosso, che non hanno rinunciato al desiderio di sposarsi seppur disoccupati ed in piena “crisi”.

In cinese la parola “crisi” è composta dai due ideogrammi “wei” e “ji”; il primo significa “problema”, mentre il secondo vuole dire “opportunità”. A noi la scelta di quale privilegiare. “Se avete smesso di credere, ricredetevi, non si può smettere di credere alla vita”.


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