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Banconote "intelligenti" con transistor microscopici

Creato il 28 febbraio 2011 da Zonwu
Banconote
Come rintracciare velocemente una banconota rubata? O come distinguere una banconota vera da una contraffatta? La soluzione proposta da Hagen Klauk del Max Planck Institute of Solid State Research è quella di incorporare all'interno delle banconote dei transistor microscopici.
"Ad oggi, nessun Paese è dotato di una banconota che contenga capacità elettroniche attive" spiega Klauk. "Abbiamo fatto il primo piccolo passo, per dimostrare come sia possibile in teoria inserire transistor organici nella superficie di una banconota".
Il primo passo per questa nuova tecnologia è quello di realizzare una sottile pellicola di transistor, fabbricata a temperatura ambiente e senza l'utilizzo di solventi tossici grazie ad un processo a secco che sfrutta alluminio e oro per creare una pellicola spessa soltanto 250 nanometri e che necessita di soli tre volt per funzionare.
Questa tecnologia non è stata ideata specificamente per le banconote. Ma dopo che i ricercatori hanno iniziato ad applicare la pellicola di transistor sulle superfici più disparate, ecco che sono giunti all'idea delle banconote.
Ora come ora, il circuito della pellicola non svolge alcuna funzione utile. Ma, stando a quanto dice Klauk, la tecnologia è già matura per poter sviluppare diverse funzionalità, come quella di rintracciare una banconota in grado di comunicare attivamente la propria posizione. Starà poi a chi progetterà le possibili applicazioni per questa tecnologia sviluppare le funzioni desiderate.
"Con tutte le ottimizzazioni che abbiamo fatto negli anni passati, i nostri transistor sono un po' più qualificati di altri per lavorare bene su superfici ruvide" dice Klauk. I transistor sono già stati applicati su un dollaro americano, su un franco svizzero e su uno yen giapponese, per dimostrare la versatilità di questa sottile pellicola elettronica.
"Nessuno avrebbe mai immaginato che si potesse creare un transistor su una superficie come quella" dice Alberto Salleo, assistente professore di scienze dei materiali alla Stanford University. "Da quanto mi risulta, Hagen è il solo ad averlo fatto".
Klauk è uno dei massimi esperti di transistor organici, una tecnologia che rende possibile la creazione di elettronica a temperature relativamente basse e sfruttando materiali organici.
Questa tecnologia consentirà l'integrazione di una serie di elaborati dispositivi elettronici all'interno di superfici elastiche, come carta, plastica o tessuti.
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