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§ BandaBateson §

Creato il 02 settembre 2010 da Faith

Con previdente anticipo, ho dedicato le mie notti estive e dedicherò le mie notti autunnali alla lettura di Verso un'ecologia della mente di Bateson. Spiegare l'essenza di questo liibro è complicato. Talmente complicato che persino su Wikipedia nessuno si è azzardato ad aprire una voce in proposito :asd: .

Diciamo che il libro è pieno di spunti molto interessanti. Diciamo anche, però, che è scritto proprio con il piglio dell'antropologo-filosofo, con tutto il rispetto per queste categorie prima che mi venite a picchiare tutti sotto casa... per esprimere un concetto parte da Adamo ed Eva (o dai Balinesi, a seconda dell'isoletta in cui si trovava a fare "studi") e dopo 20 pagine arriva a concludere quello che si poteva già concludere dopo 2 pagine a voler essere generosi. Per una mente sì sistemica, ma anche tendenzialmente sintetica come la mia, tutte queste chiacchiere sono spaventose, sono un continuo e allucinante girare a vuoto.

In alcuni momenti, soprattutto quando lui, alla ventesima pagina, giunge alla conclusione cui io sono giunta già alla seconda, comincio a guardarmi intorno con sospetto: cosa mi sfugge?

:look:
 Ma che fossi io davvero tanto intelligente da essere 18 passi avanti a Bateson? O più probabilmente lui è un chiacchierone e magari soprattutto negli anni '70, prima di tante teorie, c'era bisogno di farli tutti quei ragionamenti ad alta voce?

Quale che sia la risposta, mi sento inquieta. Ad inquietarmi, soprattutto, mentre leggo le sue pagine, è il livello di astrazione che talvolta raggiunge e come questo livello riesce ad assorbire talmente la mia mente che tutto intorno le cose scompaiono. Non sento la tv che è accesa, non sento i miei genitori che urlano nella mia stessa stanza, non ho la percezione del tempo. Ho la sensazione che in alcuni momenti in cui lui svolazza allegramente nell'astrattezza più totale, io mi perdo, entro in uno stato alterato di coscienza che è a un passo dallo scompenso psicotico. Non sto scherzando, è inquietante, se leggo un suo capitolo tutto di fila, senza fermarmi mai, dopo devo prendermi qualche minuto di pausa, toccare le cose intorno a me e considerare con calma il loro stato di banale concretezza. Io avrei dovuto fare il falegname, avrei avuto meno problemi. Mi sarei potuta infiltrare all'Ikea come manovale lesbica e avrei rimorchiato un sacco di svedesi con i miei occhioni azzurri. Almeno, però, ho avuto il senso di responsabilità verso me stessa di non imbarcarmi in un'impresa di una laurea in filosofia o in matematica. Lì sì che oltre alla quasi totale disoccupazione, avrei avuto seri problemi di stabilità mentale.

Ora ho solo il problema della disoccupazione. A ben pensarci, forse non è stata neanche la mossa più furba. Almeno come malata mentale avrei potuto avere una pensione...vedi che tocca scrivere ai giovani di questa malsana generazione

:shake:

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