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Bangkok con gli occhi di un bambino

Creato il 22 novembre 2015 da Italianoabangkok @BeingAndrea
Bangkok con gli occhi di un bambino

Mi racconti cosa hai fatto oggi a Bangkok?

Ho visto un tempio… com'è che si chiamava papà?
un tempio grandissimo tutto d'oro!
vero che era tutto d'oro mamma?

Non sai che gioia mi hai dato quando tenendomi per mano mi hai detto che eri felice di rivedermi perché così avresti potuto chiedermi tante cose su questa città che anche se puzza ti è piaciuta davvero. Io non ho risposte da darti ma grazie a te ho riscoperto tante cose.

E già, quando si hanno 7 anni il mondo lo si vede da un'altra angolazione… e non mi riferisco solo alla statura che offre ovviamente un diverso punto di vista pr cui tutto sembra ancora più grande di quanto non sia in realtà.

Cambiano le priorità.
In fondo che senso ha correre da una parte all'altra della città per vedere 20 templi se poi alla fine nella nostra testa (e nel nostro cuore) 1 o 2 sono quelli che ci restano impressi e gli altri siamo troppo stanchi per apprezzarli veramente.

Cambia la curiosità.
Tanta fatica per non perdersi quando il non sapere dove siamo diretti rende tutto più eccitante. Tante energie sprecate per ricordarsi un nome quando in fondo “mamma e papà” ce lo possono dire senza problema qualora qualcuno lo voglia proprio sapere.

Cambiano i punti di riferimento di cui anche in viaggio abbiamo bisogno.
In fondo dello smartphone ne possiamo pure fare a meno ma della colazione come quella di casa no! Come fanno certe persone a costringersi a tutti i costi ad abbandonare le abitudini di una vita per il solo gusto di poter dire di aver rinunciato alla pizza solo perché la pizza fuori dall'Italia fa per forza schifo? Ma chi l'ha detto che non si possa trovare un punto d'incontro?

Cambiano i pregiudizi
o meglio, non se ne hanno e se ci piace un cappello con le orecchie e il muso da gatto non saranno certo le convenzioni di chi lo vede adatto solo ad una bambina a far cambiare idea!

Cambia il senso estetico per cui anche il furgoncino scassato abbandonato in un vicolo puzzolente della città diventa degno di essere guardato e di farsi (e fare) tante domande sui perché e per come.

E poi a cena, senza che nessuno ti dica nulla, chiedi carta e penna e scrivi il tuo diario, senza la pretesa che piaccia a qualcuno. Solo per il gusto di farlo, per il gusto di riportare a casa un ricordo!

Piccolo Viaggiatore

perchè qualche volta quando diventiamo grandi ci dimentichiamo che si puo’ essere felici anche solo passeggiando per mano per le strade di una città che non conosciamo, che possiamo fidarci di un estraneo e confidare a lui sogni e paure, che non bisogna essere dei santi per essere buoni, che una zuppa mangiata cento volte puo’ avere un gusto diverso a seconda dell'umore del momento e un tempio è bello in quanto tale anche se il nome non ce lo ricordiamo o non l'abbimo mai saputo.

Bangkok con gli occhi di un bambino

Ci siamo salutati con il sorriso perché solo gli adulti si dicono addio con gli occhi lucidi. Io lo so che con mamma e papà tu il giro del mondo lo farai di certo, magari non in 80 giorni. E so che un giorno, forse a luglio, tornerai a trovarmi. Mi troverai invecchiato ma ancora pronto a giocare, te lo prometto!


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