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Bankitalia: il 5% delle famiglie non riesce a pagare il mutuo

Da Butred77

Bankitalia ha pubblicato il primo  “rapporto sulla stabilità finanziaria”, uno studio periodico che analizza i fattori di rischio per il sistema finanziario,  valutandone i possibili effetti.

Quasi due terzi dell’indebitamento delle famiglie italiane è rappresentato da mutui per l’acquisto di abitazioni.  Il rapporto medio tra il valore dei prestiti e quello dell’immobile è di circa il 62 per cento (nel 2007 era pari al  79 per cento per il complesso dell’area dell’euro). Si stima che per i tre quarti delle famiglie mutuatarie il rapporto tra debito e attività totali sia inferiore al 40 per cento.

Quasi il 5% delle famiglie sottoscrittrici di mutui sono risultate insolventi. E’ questo ‘il valore piu’ alto, insieme a quello della Spagna, tra i 7 Paesi europei analizzati’, tra cui Gran Bretagna, Francia, Finlandia, Olanda e Irlanda. Così, si legge nel rapporto: “Negli ultimi anni i mutui a tasso variabile hanno ripreso a crescere, sospinti da un  calo dei tassi di interesse  accentuato rispetto ai contratti a tasso fisso; in termini di consistenza, essi rappresentano attualmente oltre il 66 per cento del totale.

I rischi derivanti da un possibile rialzo dei tassi di  interesse restano in capo  alle  famiglie, che peraltro non sempre ne sono  del tutto consapevoli: infatti, un terzo dei nuclei familiari non è in grado di distinguere appieno tra le diverse  tipologie di mutuo e di valutare adeguatamente il connesso rischio di tasso di interesse.

Le famiglie più a rischio di insolvenza sono quelle giovani e quelle del Mezzogiorno:  il servizio del debito in rapporto al reddito disponibile delle famiglie mutuatarie  si attesta su livelli complessivamente contenuti; tuttavia, i nuclei familiari meno abbienti  presentano tuttavia un’incidenza più elevata della rata del mutuo sul reddito, risultando pertanto più esposti al rischio di variazioni dei tassi di interesse o del reddito disponibile.

“Tra febbraio e settembre del 2010 le banche hanno sospeso in via temporanea (almeno dodici mesi) il pagamento della rata del mutuo a circa 31.000 famiglie in condizioni di difficoltà (in larga parte per la perdita del rapporto di lavoro subordinato), per un debito residuo di 4 miliardi di euro.

Se al termine del periodo di sospensione queste famiglie non avranno migliorato la propria situazione reddituale si potrebbe registrare un innalzamento del tasso di ingresso in sofferenza”.

Fonte: www.banitalia.it


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