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Barack Obama va alla guerra contro la lobby delle armi

Creato il 18 gennaio 2013 da Pfg1971

Barack Obama va alla guerra contro la lobby delle armi

Barack Obama va alla guerra contro la lobby delle armi

A pochi giorni dal suo secondo giuramento presidenziale, Barack Obama ha deciso di prendere l’iniziativa per proporre un innovativo pacchetto di norme per contrastare la lobby delle armi.

 

Dopo la tragedia della scuola di Newtown, il presidente aveva promesso agli americani che non avrebbe fatto passare sotto silenzio quanto accaduto e così è stato.

 

Nel mese successivo alla sparatoria alla Sandy Hook Elementary School, la Casa Bianca ha incaricato il vice presidente Joe Biden di guidare una commissione di studio che avrebbe dovuto proporre misure tali da evitare il ripetersi di eventi così sanguinosi.

 

La principale misura su cui ha lavorato la task force di Biden è stata il rinnovo del bando alle armi di assalto, votato nel 1994 e poi scaduto dieci anni dopo.

 

Per Obama non è stato semplice affrontare un tema così delicato e così profondamente radicato nella mentalità americana come la limitazione dell’uso indiscriminato delle armi.

 

Un argomento scabroso che potrebbe impegnare la Casa Bianca in un lungo braccio di ferro non solo con l’opposizione repubblicana e la lobby della armi, la potente National Rifle Association, ma anche con molti settori dello stesso partito democratico, in cui non mancano strenui difensori del diritto a detenere armi sempre e comunque.

 

Una guerra di nervi e duri attacchi che potrebbe logorare il capitale politico ottenuto da Obama con la sua rielezione, pregiudicando altri obiettivi al primo posto tra le priorità del suo secondo mandato, come la riforma dell’immigrazione o la green economy.

 

Eppure il presidente ha deciso di tenere duro, pur sapendo che tra qualche settimana dovrà scendere a compromessi con l’opposizione repubblicana anche per i negoziati sul debt ceiling, l’innalzamento del tetto del debito pubblico americano.

 

E così, mercoledì scorso, Obama si è presentato nella sala stampa della Casa Bianca e, attorniato da alcuni bambini che gli avevano scritto lettere per esortarlo a fare qualcosa per evitare massacri di bambini come quelli di Newtown, ha firmato alcuni executive orders, quelli che noi chiameremmo decreti presidenziali (che non hanno bisogno di un passaggio parlamentare) per mettere ordine in una materia così complessa e sensibile come la libera detenzione di armi.

 

Tra le norme introdotte da Obama vi è la necessità di un maggior coordinamento federale per impedire a persone con gravi precedenti penali o malate di mente di entrare in possesso di armi da assalto.

 

Oppure l’obbligo per i caricatori dei fucili o delle pistole non militari di non avere più di 10 colpi.

 

A cosa serve un caricatore che dispone di centinaia di colpi ad un cacciatore o un uomo che vuole difendersi solo da malviventi? – si è chiesto Obama nel discorso con cui ha accompagnato la sua firma sui decreti presidenziali.

 

Il presidente ha poi invitato il Congresso a votare una nuova legge per la messa al bando delle armi di assalto, come la norma scaduta nel 2004. Egli ha perorato l’adozione di altre proposte legislative, tutte unite dallo stesso minimo comune denominatore: l’assoluta tutela del diritto del popolo americano a detenere armi per la propria difesa, come recita il Secondo Emendamento alla Costituzione, vero e proprio feticcio dei fanatici delle armi.

 

Obama lo ha detto chiaramente: non è sua intenzione mettere in dubbio tale diritto, tuttavia, nel solco delle parole del suo giuramento, che si appresta a ripetere, è suo dovere dare piena attuazione anche a tutti gli altri principi costituzionali.

 

Ad esempio permettere a bimbi con tutta la vita davanti di poter esercitare il proprio diritto a perseguire la propria felicità e la propria realizzazione senza essere vittima di folli sparatori che lo stato federale non è stato in grado di bloccare per tempo e così via.

 

Molto probabilmente il presidente non disporrà dei voti sufficienti ad ottenere il via libera del Congresso al suo pacchetto contro l’uso indiscriminato delle armi: troppo forte è il potere ricattatorio in termini di voti e finanziamenti di lobby come la Nra, tuttavia non si può che apprezzare il tentativo di Obama di evitare il ripetersi di tragedie come quella di Newtown o di Columbine o di mille altri posti simili.  


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