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Barcellona-Roma: i giallorossi prendono 6 gol e cantano cori antinapoletani

Creato il 25 novembre 2015 da Vesuviolive

Curva della Roma

Sebbene in pochi ne abbiano parlato, ciò che ieri è accaduto al Camp Nou di Barcellona non può passare ancora una volta sotto il silenzio dei media e della Uefa. Ancora una volta, la tifoseria della Roma intona allo stadio cori razzisti contro Napoli, uno scenario squallido e di bassa lega verificatosi poi durante una partita, non contro la squadra partenopea, ma contro il Barcellona.

Mentre la squadra giallorossa veniva umiliata dalla squadra spagnola, i suoi tifosi non trovavano null’altro di meglio da fare che intonare cori contro i napoletani e contro la città.

Una scena pietosa che non risulta affatto essere nuova, le tifoserie di mezza italia pare amino sfogare le proprie frustrazioni intonando cori contro un intero popolo. Qualche giorno fa era stato infatti preso di mira Insigne durante la partita contro il Verona, insultato per più di un’ora dalla tifoseria avversaria. Ma di episodi ce ne sono tanti, troppi, non si contano e la situazione è inaccettabile: è inaccettabile il silenzio dei media, delle istituzioni, è inaccettabile che nessuno provveda a mettere fine ad episodi di puro razzismo.

Molti continuano a chiedersi il motivo di tanto odio verso i napoletani e, nonostante le tante ipotesi fatte – invidia per le nostre bellezze, per la nostra cultura, la nostra identità – l’unica ipotesi plausibile sembrerebbe essere “ignoranza!

Il razzismo è e può essere solo una conseguenza dell’ignoranza, del non avere la giusta cultura ed intelligenza per poter guardare oltre gli stereotipi e i luoghi comuni, ignoranza nel non sapere che se un domani il Vesuvio dovesse risvegliarsi i napoletani potrebbero non essere gli unici a pagarne le conseguenze in termini di devastazione e, invocarne l’eruzione ignorandone l’entità, non è esattamente sintomo di intelligenza.

Noi come popolo non possiamo far altro che denunciare questi episodi, tenerci stretta la nostra identità, la nostra cultura ed andare avanti a testa alta.


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