Magazine Viaggi

Barcelona tras la estela de Antoni Gaudí

Creato il 21 gennaio 2015 da Rogues
Smentendo quanto ho ipotizzato nel post di fine anno nelle righe "magari viaggerò di meno ..." riparto alla grande in questo gennaio del 2015 così variabile nel tempo meteorologico. L'offerta della Ryanar era impossibile da rifiutare. Al costo di 28,18 euro andata e ritorno mi sono ritrovato a Barcelona senza pensarci troppo. Uno dei miei propostiti per quest'anno é proprio quello di non perdere tempo. In tutto e con tutti. Mappa alla mano seguendo le tracce di Antonio Gaudí, spese per tutta la superficie di Barcelona. Gaudí, artista geniale, sublime nelle sue visioni di architettura, massimo esponente del modernismo catalano si è divertito a personalizzare Barcelona (Barcellona é in italiano e la doppia elle non mi piace) plasmandola irregolarmente e usando differenti materiali, rendendo le sue opere strabilianti. Appena arrivato in hotel, vista la giornata soleggiata, ho preso un taxi al volo e mi sono catapultato al Parc Güell. Il parco é un museo a cielo aperto ed é uno dei monumenti simbolo della città catalana. Realizzato agli inizi del novecento, commissionato dal suo mecenate, l'industriale Eusebi Güell che aveva comprato una collina a nord della città. Gaudí diede sfogo alla sua immaginazione, generando un’opera originale dalle silhouette curvilinee facendo uso anche di ceramiche di recupero e pezzi di vetro, utilizzati come tessere di mosaici colorati. Singolare la passeggiata coperta con colonne che riprendono la forma dei tronchi d'albero o delle stalattiti. All'entrata del parco due edifici (uno oggi in restauro) dalla costruzione stravagante fanno da sipario alla scalinata principale con la fontana a forma di salamandra. In cima alla stessa una sala con 85 colonne quasi a sorreggere la piazza centrale del parco sopra di essa. La piazza è delimitata da una panchina continua che si snoda come un serpente di 150 m di lunghezza con decorazioni multicolori piastrellate. Impagabile il panorama sulla città che si distende fino al mare. Da qui si intravedono anche le torri della Sagrada Familia e quindi decido di recarmi alla visita della più famosa delle opere di Gaudí. La grande incompiuta del genio di Gaudì fu un'ossessione che insediò per oltre quarant'anni a vita dell'artista. Si trapela dalle sue parole quasi il surreale dell'essere incompiuta (“Se i progetti sono buoni, si incaricheranno le nuove generazioni di terminarli e se sono cattivi è meglio che restino a metà costruzione, così risulterà poi più facile demolirli”). A distanza di quasi un secolo dalla morte dell'architetto di Dio, soprannome conferitogli dai barcelonesi, il suo più grande progetto é ancora un grande cantiere per la parte esterna. Quella interna é una meravigliosa visione tra colonne quasi bianche e luci colorate che filtrano dall'esterno attraverso i vetri. La mia prima giornata, a dire il vero un intero pomeriggio, é al termine. La metropolitana mi porterà in serata alla Barceloneta per una cena in un ristorante (Oaxaca) di autentica cucina messicana dove lavora ai fornelli Ricardo (Ricky) nipote del mio amico Ezio. La guacamole preparata al momento davanti al mio tavolo é assolutamente imperdibile. Hasta luego, mañana será otro día. Altri due segni importanti di quelli disseminati a Barcelona delle opere di Gaudí sono sulla stessa arteria, il Passeig de Gracia, la via del lusso e delle grandi firme dell'alta moda. Sto scrivendo della Casa Milà, altrimenti nota come la Pedrera, e della Casa Batllò. Mix perfetto tra pietra e metallo la Pedrera é uno splendido esempio dei disegni morbidi e sinuosi di Gaudí. La facciata ricorda una cava di pietra grezza (ecco il perché dell'appellativo). Si rimane quasi intimoriti da questa mastodontica scultura costruzione di casa borghese, celebrazione pura delle forme tondeggianti in un continuo gioco di rilievi ("Occorre combinare gli elementi sporgenti con quelli rientranti, in modo che a ciascun elemento convesso, cioè situato in luce piena, ne venga opposto uno concavo, ossia un'ombra."). Originale ma inquietante anche il tetto con la terrazza fatta di torri e comignoli con fattezze strane. In Gaudí la sinuosità delle forme é imprescindibile nelle sue opere. Un modello a riguardo é la Casa Batllò, fantastico palazzo di quattro piani con la facciata di una bellezza esaltante con i rivestimenti in ceramica variopinta, con i balconi in ferro battuto dai lineamenti quasi preoccupanti e con il tetto che rappresenta, a quanto ho letto, l’allegoria della leggenda di San Giorgio e il drago. Questa é la Barcelona con la firma di Gaudí, nelle quattro opere capolavori più importanti sparse nella città, alle quali vanno aggiunte la Casa Amatller a completare il trittico del Passeig de Gracia, la Casa Vicens, la Casa Calvet e il Palau Güell. Di tutto, di più.  Dai vetri smerigliati, alla ringhiere di ferro battuto, dalle piastrelle colorate a graffiti geometrici. Ispirazioni che spaziano dal gotico all'arte araba. La bellissima camera da dove ho iniziato a scrivere il post si trova in un calle parallelo alla piazza più grande della città, la Plaça de Catalunya. Da questa piazza parte la Rambla che arriva fino al mare. Viale molto frequentato in ogni stagione, la Rambla ha nel suo percorso dei nomi diversi, per cui talvolta é più comunemente chiamata al plurale : Las Ramblas in castigliano (spagnolo) e Les Rambles in catalano. Una grande via pedonabile all'interno con due scie che lambiscono i marciapiedi laterali per le automobili. La Rambla é animata da bancarelle che vendono fiori o souvenir, edicole, attori di strada e caffè. Vivace come il popolare Mercato della Boqueria che si affaccia sulla stessa. A margine della Rambla si entra nel Barrio Gotico con viuzze tra il magico e il misterioso, dove si trova la Cattedrale metropolitana, da non confondere con la Sagrada Familia, che gli abitanti chiamano Catedral. In fondo alle Ramblas vi aspetta la statua di Colombo che indica il mare e nuove scoperte. Da lì potete proseguire fino a prendere la teleferica, mi raccomando quella rossa, con incantevoli vedute sulla città e sul mare, spiagge comprese. Ho visto anche da vicino l'Arco di Trionfo di ispirazione mudejar (arabo) e la Torre Agbar grattacielo sullo stile del cetriolo di Londra (The Gherkin). Non bastano due giorni e mezzo per visitare bene Barcelona, c'é molto da vedere e la città é grande. E in più c'é il mare che la rende ancora più aperta al mondo. Giovane, frizzante, non ti annoia. Proprio come la vita degli spagnoli, che la allungano anche nelle ore dei pasti e varia come le tapas che alimentano gli stessi. Ottime degustazioni, anche in versione Street Food come il prosciutto crudo di eccellenza nelle varie escalation che portano al jamon iberico de Bellota, il famoso Pata Negra, riconosciuto come il migliore e il più costoso al mondo (anche se io preferisco l'italico Parma). O come la paella nelle varie preparazioni, come il formaggio Manchego, come le cremose crocchette di prosciutto o come la classica tortilla di patata (frittata) e ancora come la cioccolata con churros per addolcire il palato. Se i famosi pintxos baschi sono le autentiche miniature di gusto, anche le tapas del resto della Spagna  hanno il loro perché cercando di rimanere sulla linea delle opere del modernismo. Non sorprendetevi se il mio accostamento cibo-opere artistiche sembra irriverente, ma gusto, bellezza e creatività accomunano anche l'arte culinaria. Ho bevuto più birra che vino in questo viaggio, trovo che l'accoppiata con la gastronomia locale sia più azzeccata. Ho bevuto un vino rosso spagnolo (Rioja), ma come ho detto e scritto più volte preferisco di gran lunga le bionde ...Post's song : "Someone like you" performed by Van MorrisonPeriodo del viaggio : 18-21 gennaio 2015

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :