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BARI — Doppia preferenza e sbarramento, in Puglia si riscrive la legge elettorale

Creato il 26 febbraio 2013 da Daunianews

Domani ufficio di presidenza e conferenza capigruppo – Introna: avviamo una discussione più approfondita

BARI — Doppia preferenza e sbarramento, in Puglia si riscrive la legge elettorale

Onofrio Introna

Il presidente del consiglio regionale, Onofrio Introna, l’aveva anticipato nella conferenza stampa di fine anno: si metterà mano alla legge elettorale regionale non appena chiuso il capitolo delle elezioni. Ieri pomeriggio – con puntualità – è arrivata la conferma. Introna ha convocato per domani l’ufficio di presidenza (alle 11) e subito dopo la conferenza dei capigruppo (alle 12).
Due incontri che servono ad intavolare – sulle norme elettorali regionali – una discussione ben più approfondita di quanto non sia stata finora.
I tempi per l’addio di Nichi Vendola – con scioglimento dell’assemblea e ricorso alle urne – saranno chiari solo dopo un attento esame del risultato elettorale (ci arriviamo tra un attimo). «Tuttavia – avverte Introna – è bene che il Consiglio si prepari per tempo e avvii la discussione».
Una nuova legge è indispensabile. Le nuove norme dovranno tener conto di due fattori: la sentenza della Corte costituzionale che censurava una parte della legge in vigore (la numero 2 del 2005) e la recentissima modifica allo Statuto regionale che ha portato il numero dei consiglieri da 70 (69 più il governatore) a 51 (50 più il governatore).
La norma bocciata dalla Corte costituzionale è quella che consentiva di aumentare il numero dei seggi in Consiglio fino ad assicurare un rapporto 60-40 tra maggioranza e opposizione.
La Consulta è stata chiara al riguardo: deve sempre prevalere l’indicazione dello Statuto. E se non è prevista la possibilità di aumentare i seggi, il numero dei consiglieri resta quello indicato nelle disposizioni statutarie.
Ossia: 70 fino a qualche mese fa, e 51 da ora in avanti. Da dove si parte? Dallo studio messo a punto dall’ufficio legislativo del Consiglio regionale, d’intesa con i tecnici della prefettura di Bari.
La bozza ha tenuto conto dell’indicazione della Corte costituzionale e ha portato i seggi a 51. Per il resto, resta in piedi l’impianto della vecchia normativa: l’80% dei seggi (40 consiglieri) viene attribuito secondo le percentuali riportate dalle liste. Il 20% dei seggi (10 consiglieri) costituisce il premio di maggioranza da assegnare alla coalizione vittoriosa.

Vanno invece definite altre questioni: la doppia preferenza per la parità di genere (quasi tutte le forze politiche si sono dichiarate a favore, ma occorre aspettare la discussione) e la soglia di sbarramento (ora è al 4%, ma i partiti minori spingono per eliminarla o abbassarla drasticamente). La questione verrà portata in commissione Affari istituzionali. Il cui dibattito sarà parallelo a quello politico imperniato sul futuro di Vendola.
Il governatore aveva messo nel conto la decisa volontà di fare le valigie e traslocare a Roma. Giudica l’attività amministrativa della Regione ogni giorno più difficile e complessa da seguire mentre si trova a Roma a guidare la giovane formazione politica (Sel) di cui è leader insostituibile.
Dipendesse da Vendola, il destino della legislatura regionale sarebbe segnato. Preferirebbe concentrarsi sulle questioni nazionali (peraltro niente affatto semplici) e affrontare i prossimi tornanti dal ruolo di deputato (si vedrà se anche componente del governo).
I risultati consigliano prudenza. Una chiara vittoria del centrosinistra in Parlamento avrebbe dato l’abbrivio alla coalizione pugliese per tentare di conservare la Regione. Non è stato così, la situazione è confusa. Si vedrà nelle prossime settimane

Francesco Strippoli da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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